A spasso con Daisy

Silvia Bizio

«Un vecchio negro e una vecchia ebrea che vanno a spasso in macchina... adesso le ho viste proprio tutte! «esclama il poliziotto che ha appena fermato l’auto di Daisy Werthan (Jessica Tandy).
Tratto dalla commedia premio Pulitzer di Alfred Uhry, A spasso con Daisy di Bruce Beresford racconta il rapporto fra un’anziana vedova e il suo autista lungo 25 anni, dal 1948 al 1973.
Da quando cioè Daisy perde il controllo della sua auto, finisce fuori strada e il figlio Boolie (Dan Aykroyd) decide che ha bisogno di un autista. Affida l’incarico a Hoke Colburn (Morgan Freeman). Non ha fatto però i conti con la madre, tanto attiva e intraprendente quanto intrattabile per le sue fissazioni e i suoi pregiudizi. Daisy rifiuta la presenza di Hoke, gli rende la vita impossibile. Solo il tempo e la capacità di sopportazione di Colburn faranno nascere fra i due un rapporto di stima e rispetto superando le barriere razziali e di censo.
A spasso con Daisy è composto di tanti piccoli momenti quotidiani, ne risulta tuttavia un quadro d’insieme complesso. La lenta ma costante evoluzione dei personaggi, la continua sotterranea prova di carattere tra i due sono specchio dei mutamenti del Paese. Pur proclamandosi liberal, la donna all’inizio non riesce a vincere i propri pregiudizi, una diffidenza che assume anche forme comiche. Nel suo mondo idilliaco irrompono Martin Luther King, il Ku Klux Klan, la battaglia per i diritti civili dei neri. Beresford rappresenta magnificamente l’animo umano, merito anche di una coppia di attori in stato di grazia. il film ha vinto quattro Oscar (nove nomination), tre Golden Globe, un David di Donatello e un Orso d’Argento a Berlino.
Da L’Espresso, 27 maggio 2004


di Silvia Bizio, 27 maggio 2004