Il piccolo diavolo

Gian Luigi Rondi

Benigni “piccolo diavolo” poteva essere molto divertente. Un esorcista lo fa uscire dal corpo di una donna dove era andato a rintanarsi e lui, ignaro del nostro mondo ma molto contento di esserci, si dà a percorrerlo in lungo e in largo, prima aggrappato all’esorcista, di cui diventa amico, poi, dopo un viaggio in treno che lo porta in una città del sud Italia (una Taormina mistificata), innamorandosi di una bella viaggiatrice che lo inizierà ai misteri del sesso, rivelandosi presto, però, un agente segreto (dell’Inferno) incaricato di riportarlo a casa. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (2713 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 21 ottobre 1988