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"Clara's Heart"(il"grande cuore"è il titolo italiano, forse in simmetria con il"Cuore grande delle ragazze"di Pupi Avati, forse invece no, non saprei dirlo, comunque con effetto accrescitivo dell'aggettivo rispetto al sostantivo, quando questo basterebbe di per sé...)di Mulligan sarà un mélo, d'accordo-in qualche modo è innegabile, vista anche la rivelazione finale, che, pur se intuibile, prevedibile che avvenga ma non di quella portata, di quella entità, una rivelazione dell'orrore subito che sconcerta-come forse(non è facile saperlo, bisognerebbe conoscerlo, averlo lettO)il romanzo da cui parte-prende spunto, ma di per sé l'espressione non è offensiva, anzi, dato che mélo sono stati alcuni grandi film degli anni Trenta, Quaranta, Cinquanta e anche di anni successivi, ma comunque rimane il"play"attorale, con la rinuncia assoluta ad ogni spettacolarità: in questa chiave Whoopi Goldberg è bravissima, o meglio lo era già circa trent'anni fa(il film è del 1988), dimostrandosi all'altezza di una parte difficile, insidiosa per il possibile(ma sempre evitato)scivolamento nel"larmoyant", nel"commovente a buon mercato", con alcune punte, anzi, di interpretazione di alto livello, di decisa efficacia, con la capacità di alternare i momenti di tenerezza e di durezza verso il ragazzo preadolescente ma anche verso i suoi genitori ormai separati. Una Goldberg non"taumaturga", non risolutiva nei suoi interventi"educativa"e di(involontaria?)"mediazione familiare"(i professionisti non sarebbero d'accordo, ovviamente, ma l'effetto sortito è quasi apparentabile a quello), ma certamente convincente, efficace sul secondo livello accennato(quello taumaturgico è fuori causa, come già detto); gli/le altri interpreti, pur decisamente"secondari"sono bravi/e e quindi non sono subordinati/e a quell'interpretazione eccelsa, ma le fanno, per così dire, da"contorno", da coro di valore, comunque. El Gato
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