fedeleto
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mercoledì 12 settembre 2012
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settembre e il ritorno alla realta'..
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In campagna,delle persone vivono in una bella casa,c'e' Lane una ragazza innamorata di Peter romanziere divorziato in crisi,e quest'ultimo ama invece Stephanie,cara amica di Lane,e come se non bastasse Howard ,anziano professore di franese ama Lane.In tutto questo intreccio la madre di Lane vive con un uomo e non fa che criticare la figlia,ella prima era una star di Hollywood e trova in Peter anche l'occasione di scrivere il proprio romanzo,ma tutto cambia quando Lane tira fuori un episodio del passato in cui la madre avrebbe ucciso il vero padre e la figlia abbia dovuto addossarsi la colpa,ma tutto cambia perche' ormai tra poco e' Settembre.Woody Allen ,dopo la fatica colossale di Radio Days,dirige un film malinconico e per certi aspetti simile ad Interiors.
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In campagna,delle persone vivono in una bella casa,c'e' Lane una ragazza innamorata di Peter romanziere divorziato in crisi,e quest'ultimo ama invece Stephanie,cara amica di Lane,e come se non bastasse Howard ,anziano professore di franese ama Lane.In tutto questo intreccio la madre di Lane vive con un uomo e non fa che criticare la figlia,ella prima era una star di Hollywood e trova in Peter anche l'occasione di scrivere il proprio romanzo,ma tutto cambia quando Lane tira fuori un episodio del passato in cui la madre avrebbe ucciso il vero padre e la figlia abbia dovuto addossarsi la colpa,ma tutto cambia perche' ormai tra poco e' Settembre.Woody Allen ,dopo la fatica colossale di Radio Days,dirige un film malinconico e per certi aspetti simile ad Interiors.La bravura di Allen sta sia tecnicamente(ottime le inquadrature della casa che aprono e chiudono il film,poiche' quelle mura sono le protagoniste del film)che soggettisticamente(ancora una volta scritto interamente da Allen),in quanto la storia racconta di problemi che vivono i protagonisti e come i medesimi si intreccino in una confusione che porta solo il sapore di un'estate ma poco dopo anche l'amarezza di un autunno.Come dice l'amante della madre di Lane ,l'universo e' una casualita',e cosi la storia che si svolge nel film come dira' anche stephanie(e' tutto imprevedibile qui),questa casualita' nell'universo ha generato vita e qui invece questo opporsi alla casualita'(stephanie allontana Peter per rispetto all'amica)determina una non casualita' e quindi un non sentimento e un Settembre appunto amaro.Lane e' la ragazza fragile ,interpretata ottimamente da Mia Farrow,che con quel suo aspetto innocente e trasurato diventa una preda dell'estate che la consuma con l'illusione di Peter e della madre che capisca.I personaggi hanno tutti una chiara definizione,da Lane appunto la cristiana buona Doestoevskijiana,e Stephanie la madame Bovary senza meta annoiata,fino alla madre disgustata dal passato ma amante del presente(la vita e' troppo breve per sedersi sulle tragedie),solo durante una seduta spiritica sente il suo passato e lo guarda ,una donna forte eppure cosi debole nel suo essere preda di lotta verso la malinconia.Forse come dice Lane l'errore e' che ha sempre voluto vivere lei stessa ,una ragazza che nonostante il dolore e il trauma vive per nonfar cadere la foglia della vita appassita prima che sia stagione.Un buon film di Woody Allen che ricalca quell'atmosfera di Interiors,e senza dubbio ne esce una pelllicola diversa dalle altre opere del regista americano.Ingiustamente criticato e non apprezzato da pubblico e critica,ma del resto si immagina il perche',quando si disorienta si viene spesso e volentieri condannati e incompresi.Ottima Mia Farrow,e bravissima ancora una volta Dianne West.
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howlingfantod
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giovedì 21 gennaio 2016
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a settembre.....
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Film cechoviano del filone intimista di Allen, sulle orme di Interiors che ne rispecchia in parte i contenuti e gli stilemi. Come in un racconto dello scrittore russo ambienti ristretti da quinta teatrale dove si snodano vite sofferte, intrecci, Illusioni tradite di esistenze di una svariata umanità che si da convegno nella forma di un vivere comune durante un estate in una lussuosa villa di campagna. Il tempo sospeso dove si incontrano queste vite in attesa del “Settembre” chiarificatore, un orizzonte non meglio specificato ma si intuisce fatto di metodici lavori e impegni con comunque una speranza da tener in vita. La storia si svolge sulla struttura del periodo di Lane (una splendida Mia Farrow) che è tornata nella vecchia casa di famiglia e d’infanzia per riprendersi dopo un duro periodo, legato al suo passato, al rapporto di disamore con una madre esuberante che non si rassegna al passare del tempo e che si scoprirà aver compiuto l’omicidio del suo ex compagno del quale incolperà la figlia Lane, concausa questo dello stato depressivo e di inerzia nel quale si trova.
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Film cechoviano del filone intimista di Allen, sulle orme di Interiors che ne rispecchia in parte i contenuti e gli stilemi. Come in un racconto dello scrittore russo ambienti ristretti da quinta teatrale dove si snodano vite sofferte, intrecci, Illusioni tradite di esistenze di una svariata umanità che si da convegno nella forma di un vivere comune durante un estate in una lussuosa villa di campagna. Il tempo sospeso dove si incontrano queste vite in attesa del “Settembre” chiarificatore, un orizzonte non meglio specificato ma si intuisce fatto di metodici lavori e impegni con comunque una speranza da tener in vita. La storia si svolge sulla struttura del periodo di Lane (una splendida Mia Farrow) che è tornata nella vecchia casa di famiglia e d’infanzia per riprendersi dopo un duro periodo, legato al suo passato, al rapporto di disamore con una madre esuberante che non si rassegna al passare del tempo e che si scoprirà aver compiuto l’omicidio del suo ex compagno del quale incolperà la figlia Lane, concausa questo dello stato depressivo e di inerzia nel quale si trova. In questi scenari si sviluppano le storie piene di rammarichi, passioni rimpianti, amori traditi (quello di Lane per lo scrittore Peter) dei convenuti su questo palcoscenico, quello che sembra il set del film, accarezzato dalle morbide note della musica jazz tanto amata dal regista e dal perfetto nitore fotografico degli ambienti sfumati in una tenue luce gialla variata nei suoi chiaroscuri e sfumature. Tutti i personaggi si trovano a fare i conti con le proprie esistenze e le proprie insoddisfazioni, tutti alla ricerca di una possibile via d’uscita, una nuova speranza, anche se incerta e a poco prezzo come traspare all orizzonte nel finale e come spesso accade in queste prove filmiche trattenute di Woody Allen e come in molti altri film non di genere di questo tipo anche se non trattati con la stessa impareggiabile finezza, spietatezza e superbe interpretazioni.
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brian77
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giovedì 6 ottobre 2011
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i limiti di allen
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Woody Allen è sempre preso a metà tra le sue ambizioni smisurate di "autore" e sotto sotto la coscienza di essere un regista mediocre. Così cerca di intimidire lo spettatore sfoggiando la sua cultura da supermarket culturale newyorkese: Bergman, Cechov, la fotografia di De Palma che al buio inventa preziosismi fini a se stessi ma che sembrano cinema (e invece dimostrano solo l'incapacità di fare cinema)... Ma questi sono elementi colti, il cinema manca. E' questo il vero dramma dei film di Woody Allen, la sua patetica ambizione di fare qualcosa per cui non ha talento. E "Settembre" resta uno dei suoi film peggiori.
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