Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Un processo di autodistruzione. Raccontato da Salvatore Piscicelli, sempre attento a indagare sui casi limite, all’interno del carattere di un’attrice di teatro che, nel rapporto erotico con un ragazzo molto più giovane di lei, si crea masochisticamente tutte le occasioni ‘per annientansi, fino a farsi uccidere.
Piscicelli, con la sua collaboratrice abituale, Carla Apuzzo, per dirci di questo nuovo caso non ha, ancora una volta, seguito le strade della psicologia tradizionale; al contrario, rimanendo sempre dal di fuori (per altri suoi film si era potuto parlare di uno “sguardo da entomologo”), ha lasciato che il dramma fosse rappresentato e chiarito unicamente dai comportamenti dei personaggi, con quelle motivazioni immediate che via via potevano suggerire anche a loro stessi. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4323 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 19 aprile 1987
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