La famiglia

Acquista su Ibs.it   Soundtrack La famiglia   Dvd La famiglia   Blu-Ray La famiglia  
   
   
   

Savia meditazione sull'istituzione sociale di base Valutazione 4 stelle su cinque

di GreatSteven


Feedback: 70018 | altri commenti e recensioni di GreatSteven
domenica 3 settembre 2017

LA FAMIGLIA (IT, 1986) diretto da ETTORE SCOLA. Interpretato da VITTORIO GASSMAN, STEFANIA SANDRELLI, FANNY ARDANT, OTTAVIA PICCOLO, SERGIO CASTELLITTO, RICKY TOGNAZZI, ANDREA OCCHIPINTI, CARLO DAPPORTO, MASSIMO DAPPORTO, JO CHAMPA, ATHINA CENCI, GIUSEPPE CEDERNA, PHILIPPE NOIRET, DAGMAR LASSANDER
Storia di una famiglia della media borghesia romana dal 1906 al 1986, da una foto di gruppo con nipotini a quella di ottant’anni dopo. Vita di Carlo, professore di letteratura in pensione, che con lo scorrere dei decenni, malgrado gli eventi esterni e l’avvicendarsi di presenze sommesse nel suo appartamento ovattato e immutato, domina la vita trascorsa fra generazioni che si susseguono con fedele continuità, in un clima di profonda dignità umana. Gli avvenimenti non si contano: una generazione segue all’altra, avvengono nozze, lutti, bisticci, pranzi, conflitti e compromessi. Disegno levigato e preciso dei personaggi: la comprensiva Beatrice, moglie di Carlo, le zie zitelle, il fratello Giulio e Adriana, la cognata pianista che condividerà con Carlo per tutta l’esistenza un amore segreto mai confessato. Nel frattempo, fuori dalla casa, la Storia effettua il suo interminabile e inarrestabile corso. Tutto si fonda sulla memoria del vecchio insegnante, che si sviluppa a partire dalla dipartita dell’anziano nonno (entrambi i personaggi interpretati da Gassman) e permette alla vicenda di scorrere sullo schermo in nove flashback, ognuno di un decennio, finché non s’approda al 1986. Il coacervo si autoalimenta dei personaggi e delle trame generazionali di una famiglia borghese del tutto normale, nel suo percorso quotidiano e cauto, un piccolo universo racchiuso fra le pareti di una casa che il tempo sembra non toccare. Un punto d’approdo nell’itinerario del 55enne Scola, che l’ha scritto con Furio Scarpelli e Ruggero Maccari: una vicenda che ha i tratti di un nucleo famigliare qualunque, ma raccontato con i toni straordinari che pure attingono allo svolgimento quotidiano delle giornate. Una recitazione apparentemente sottotono che in realtà nasconde, anzi, evidenzia, l’abilità degli attori (perché d’un film d’attori si tratta, inutile negarlo) nel creare un microcosmo atto ad ospitare asprezze, conflitti, amori, contrasti, doveri, adempimenti, incertezze, dubbi e circostanze in un cambiamento circolare che finisce puntualmente col risolversi nella felicità che anima la lunghissima storia del gruppo protagonista, il quale è al centro di una stupenda recitazione corale che lascia a ciascuno uno spazio espressivo solo in superficie esiguo, ma molto più potente e spazioso di quanto non sembri. Un Gassman doppio in ottima forma anche in un personaggio fuori dalle sue corde abituali perché più posato e meno irruento, ma gli tengono testa anche una garbata Sandrelli e un’appassionata Ardant con un fuoco interiore davvero impressionante. Il film sa sfoderare una delicata sensibilità, una gentile intelligenza, un pudore imprevedibile e una straziante malinconia, ingredienti che lo rendono una commedia drammatica eccezionale con un cast memorabilmente affiatato. Scola poté contare su almeno due leve su cui poggiare il fulcro del successo di critica e pubblico: una sceneggiatura calibrata a dovere e un cast d’interpreti uno più bravo dell’altro (spiccano, fra gli altri e per intensità artistica, Piccolo, Castellitto, Dapporto padre e figlio, Occhipinti, Cenci, Tognazzi e Noiret nell’unica scena in cui compare nelle vesti del baffuto professore francese nichilista), ma anche i contributi tecnici detengono un merito che nella maniera più assoluta non può passare in secondo piano: la fotografia armoniosa e artigianale di Riccardo Aronovitch, le quiete e sognanti musiche di Armando Trovajoli, il montaggio parco di Franco Malvestito, i costumi dell’insuperabile e sempre eccelsa Gabriella Pescucci, la scenografia di Cinzia Lo Fazio e Luciani Riccieri che fa dell’immobilismo statico un punto di forza da sfruttare tanto a livello cromatico quanto sul piano delle inquadrature e infine gli effetti scenici di Maurizio Pensa (controllati con un perfetto rigore stilistico). Il più bel film della parte centrale della carriera di Scola, candidato all’Oscar come migliore film straniero, un’opera cinematografica che non pretende saggiamente di inserirsi nel quadro della Storia con la S maiuscola, ma con maggior giustizia la mette in secondo piano per infilarvi quella di un gruppo di persone che non fuoriescono dalla normalità per essere raccontate secondo canoni che strabiliano per la modernità mentale della narrazione, il calcolo psicologico del passaggio dall’infanzia all’adolescenza e all’età adulta, per la riflessione arguta sull’anzianità, il metro adoperato per inquadrare al meglio il tema delicato del pensionamento e non ultimo lo sviluppo della cultura intellettualistica come mezzo di approvvigionamento pecuniario, ma soprattutto in veste di arte coltivata con passione e per il gusto di praticarla per arrecare bene a terzi. In conclusione, un elogio meritevole ad almeno ciascuno degli attori che svolgono un ruolo di delegazione drammatica nel contesto della costruzione accurata del dramma collettivo: una Cenci bionda e flemmatica; un’Ardant dalla passione inferocita e piangente con sorprendente efficacia; un Castellitto giovane ma già esperto nel lavoro di contorno del personaggio; un Noiret che fa ben più d’un semplice cameo interpretando il letterato con cui un losco Gassman intrattiene un confronto abbastanza aspro sulla rilevanza di temi alti e arguti; una D. Lassander parca e impreziosita da un carisma recitativo delicato e sereno; uno sbarbato Tognazzi jr. che tiene il giornale sulle ginocchia e recita il ruolo del figlio del professore ricoprendo di soddisfazione il padre, ma fornendogli anche vaghe preoccupazioni sul piano ideologico; il mingherlino Cederna che, con l’abituale mistura di recitazione sotto le righe e psicologia fragile, va sempre a segno; Dapporto padre e figlio di cui il primo compendia l’esuberanza del secondo, ricevendone in cambio l’accuratezza artistica; e un’infallibile Champa che primeggia negli scontri avendo spesso l’ultima parola, sfoggiando uno stile implacabilmente serioso. Un compendio filosofico davvero magnifico da condividere per più generazioni nello stesso momento e adatto a fare da caposcuola e capostipite per un innovativo metodo della settima arte di affrontare l’argomento delle relazioni tribolate ma pur sempre proficue fra parenti.

[+] lascia un commento a greatsteven »
Sei d'accordo con la recensione di GreatSteven?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di GreatSteven:

Vedi tutti i commenti di GreatSteven »
La famiglia | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
Pubblico (per gradimento)
  1° | peppe.simeone
  2° | lorenzo1287
  3° | leonard moonlight
  4° | margan
  5° | greatsteven
  6° | giomo891
  7° | elgatoloco
  8° | elgatoloco
  9° | luperco
Premio Oscar (1)
Nastri d'Argento (16)
David di Donatello (17)


Articoli & News
Scheda | Cast | News | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità