Troppo forte

Gian Luigi Rondi

Carlo Verdone ha ritrovato se stesso. E la sua bella ispirazione comica. Dando nuovi spazi e nuove linfe al suo personaggio più vero: il bravo ragazzo che per stare ai tempi si adegua, senza che gli somiglino, ai loro modi e alle loro mode, per tornare poi, dopo questi sconfinamenti piuttosto avventurosi, alle sue origini e alla sua natura. In apparenza sconfitto, in realtà riconciliato con se stesso.
Questa volta i modi e la moda che Verdone mette alla berlina con vivacissima vena e l’intensità satirica delle sue prime (e migliori) fantasie televisive e cinematografiche sono quelli, recentissimi, dei “rambisti” che, benda in testa, abiti di cuoio e motociclette, hanno cominciato a pullulare nelle nostre periferie sulla scia dei film di Stallone. [...]

di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3385 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 31 gennaio 1986