Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Casablanca, Casablanca, nell’85, aveva segnato l’esordio felicissimo di Francesco Nuti come regista, in linea con quei suoi film come interprete in cui si era sempre proposto anche con un segno d’autore. Subito dopo, in Tutta colpa del Paradiso, mi aveva convinto un po’ meno perché quel mondo lirico e sentimentale che gli è tipico non mi era parso dominato con il necessario rigore né con moderne asciuttezze. Oggi, invece, con Stregati, ci troviamo certamente di fronte all’opera compiuta, in cui i sentimenti ci sono ancora – tutti e sempre in primo piano, come nelle storie d’amore di una volta – ma svolti e raccontati come li esige il cinema più vivido di oggi, in climi decisamente, e intenzionalmente, postromantici. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4166 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 20 dicembre 1986
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