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Forse con più coraggio, Celentano avrebbe dovuto fare anche il regista, come in modo un po'folle, in"Yuppi Du", mentre la sua collaborazione con registi, come qui, in"Il burbero"(1986. Castellano e Pipolo. anche autori del soggetto e della sceneggiatura, oltre che registi), certo di successo e anche capaci a livello tecnico, ma meno"folli", meno creativi, per dirla meglio. La storia c'è, ma è di routine, Debra Feuer va benissimo come partner, Jean Sorel e Mattia Sbragia sono "collaudati"e anche bravi, ma qualcosa manca, proprio a livello di storia, magari anche di"non storia", appunto(perciò mi riferivo, non a caso, al film di Celentano come autore). Peccato: certo, Adriano era/è bravo anche come attore, caratterizzando(qui)l'avvocato burbero con molta grinta, visto il suo"natural gift", come inteprete-caratterista anche protagonista, come in molti film degi anni Ottanta, dopo un esordio nei Sixties e nei Seventies, appunto. Ma , forse, anzi senz'altro, un qualcosa di più forte, di più"toccante", appunto sul piano creativo, sarebbe stato più opportuno, ma, probabilmente, gli impegni anche musicali.concertistici premevano, obbligando il cantante.attore a rientrare nei ranghi", diciamo così, con registi.autori quali Castellano e Pipolo, appunto, con cui aveva già collaborato varie volte. Dopo questo film, avrebbe recitato solo un'altra volta, non con Castellano e Pipolo, ma con Paolo Cavara, in"Jackpot"(1992), nonostante il successo del film in questione, il che forse rivela una certa stanchezza o qualcosa di simile. El Gato
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