Ho visto per la prima volta questo film negli anni '90 in televisione e ne sono rimasto abbacinato, a tal punto da registrarlo su vhs ed averlo ricevuto recentemente in regalo, da mia sorella, in dvd.
Quali le ragioni del successo, almeno per me, di questa pellicola ? Anzitutto la levatura degli attori principali - G. Hackman, D. Hopper e B. Hershey - e la loro recitazione, veramente empatica rispetto ai personaggi interpretati. Poi la suggestiva fotografia dei panorami autunnali ed invernali dell'Indiana, stato americano in cui il film è ambientato. A seguire la colonna sonora, sebbene sia un po' ripetitiva. E la lezione morale della pellicola, valida sia per lo sport che per la vita: << a te piace fare da solo >>, dice il preside del liceo locale all'amico-allenatore che ha ingaggiato per risollevare le sorti della squadra di basket scolastica. Effettivamente Norman Dale è incline ad un certo protagonismo, ma si rende conto che il lavoro d'equipe è comunque essenziale. << I cinque in campo dev'ono essere un blocco unico, squadra ... passare sempre, non trattenerla >>, insegna infatti sin da subito ai ragazzi che gli sono affidati.
Il "colpo vincente", dunque, è, sì, il campione Jimmy, che si inserisce nel percorso di allenamenti e prestazioni già convincenti del team, ma "colpo vincente" può essere lo stesso allenatore, capace di trasformare i giocatori, trasmettendogli senso della disciplina e dell'impegno. Come può esserlo "Colpo in canna", il beone recuperato da Dale insieme al figlio del primo e che si rivela utile per la sua conoscenza della pallacanestro della zona. Come può esserlo la squadra stessa, in cui << nessuno è più importante degli altri >> (Dale), com'è dimostrato dal doppio e decisivo centro su tiro libero realizzato persino dal << basso >> del gruppo e che non ci sa << fare molto >>. Anche i campioni, pertanto, nei giochi di squadra (come il basket), non possono giocare da soli. Anche i campioni nella vita non possono fare miracoli, ma hanno pur sempre bisogno di collaboratori e gregari. Perchè nessuno può vivere per se stesso, ma ha sempre bisogno degli altri.
Argomento a contrario è che, quando si pretende di essere autosufficienti, si rischia di rimanere impelagati nelle panie di vari problemi: come Dale, prima squalificato e ridotto alla periferia per aver picchiato un proprio giocatore. Come "Colpo in canna", inizialmente alcolizzato quasi senza nessuna speranza. Come gli stessi ragazzi, che dapprima diffidano del nuovo coach e infine vincono anche per il loro allenatore, come proclamato nello spogliatoio prima dell'ingresso in campo per il match e la vittoria finale.
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