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Tel Aviv, i giorni nostri.
La storia di una famiglia ebrea ortodossa appartenente ad una piccola comunità religiosa e rispettosa delle tradizioni.
Shira la figlia minore è felice ed impaziente di conoscere il suo promesso sposo, un giovane della sua età e della sua stessa astrazione sociale.
Durante la festa del Purim sua sorella maggiore Esther, incinta al nono mese, muore di parto mettendo al mondo il primogenito ed il matrimonio di Shira, di fronte alla tragedia, passa in secondo piano . Dopo poco tempo a Yochay , il marito di Esther, viene proposto di unirsi ad una vedova belga ma lo ritiene troppo presto.
La madre di Shira per non perdere il nipote reagisce in modo deciso e propone un'unione tra la figlia ed il vedovo.
La giovane Shira ora è messa di fronte alla decisione più difficile della sua vita poichè dovrà scegliere fra la sua famiglia ed il suo cuore. Il cuore del film sta tutto nel tormento della giovane Shira lacerata dal conflitto tra il senso del dovere nei confronti della madre e dei sentimenti che non prova ma che, in modo altrettanto conflittuale alla fine arriverà a provare .
La Burshtein racconta una storia vera, un conflitto intimo ed interiore che non grida mai il suo dolore e che alla fine trova la soluzione seguendo le ragioni del cuore senza egoismi e sfidando la paura.
Film che parla di tradizioni e di doveri e di come questi possano conciliarsi con il sentimento perchè sono le famiglie a proporre i matrimoni ai figli ma sono i figli a scegliere di accettare o meno la proposta.
Una bella storia
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