Passaggio per il paradiso [1] |
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Un film di Cary Medoway.
Con Lewis Smith, Jason Gedrick, Richard Mulligan, Jane Kaczmarek, Mark Metcalf.
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Titolo originale The Heavenly Kid.
Commedia,
durata 89 min.
- USA 1985.
MYMONETRO
Passaggio per il paradiso [1]
valutazione media:
3,20
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Una struggente metafora sul dirsi addio,di SonnyCorleoneFeedback: 103 | altri commenti e recensioni di SonnyCorleone |
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sabato 12 settembre 2009 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L'estetica degli anni ottanta ha influenzato parecchio questo film. Sostanzialmente nella parte brutta, qulla da "entertaintment". Togliete quella parte. Dateglli un respiro un pò meno "famiglia Bradford" e un pò più universale. Focalizzatelo più sul protagonista e i suoi stati d'animo. Ne uscirebbe uno dei film più belli e più sottovalutati della storia del genere. Di gran lunga più autentico di Ghost e meno ruffiano di Al di là dei sogni. Vicino a Accadde in paradiso ma diretto, senza compromessi. Sì, perchè, tra una canzone e l'altra (stupenda la Out of the edge di John Fiore, che apre il film in una cavalcata verso l'abisso da brivido), tra una serie di clichè adolescienziali e luoghi comuni sull'altro mondo, il film tratta di morte. Ovvero dei suoi effetti devastanti quali la perdita dei legami e della memoria. Bobby è un personaggio straordinario. Iperbolicamente malinconico. I suoi vestiti da "fonzie" (antiche vestigia di un mondo candido, ingenuo ormai perduto) sono come quelli di un triste pierrot. Compie la sua missione (inevitabile e prevedibile l'happy end) ma, mentre sale verso il supremo, il suo viso tradisce la disperazione. Vorrebbe suo figlio, la donna cbe ha perduto per sempre, una casa con un giardino, un cane e un lavoro noioso. Neppure Dio, pare, potrà consolare il suo vuoto. Neppure il paradiso potrà togliere dalla sua anima la tristezza che vediamo quando torna sul posto della sua diparita, nel burrone, tra le due auto incenerite che, dopo vent'anni, sono rimaste lì, come fossero fossili di una vita perduta. Struggente la sua solitudine beata, tanto che ci porta a ripercorrere con la sua amata tutti i luoghi che significarono la sua esistenza (la casa di lei da ragazza, il posto dell'ultimo bacio,..). La sua amata tuttavia è onesta e assume il punto di vista di tutti noi; confessa a Bobby di non essere più la persona che lui conosceva. Esattamente come noi spettatori: siamo con lui per tutto il film ma non lo potremo mai comprendere. Alla fine, restiamo all'ingresso dell'ascensore che lo porterà nel Supremo. Tanto, sparito dalla nostra vista, torneremo rasserenati alle nostre vite banali.
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