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Un'altra avventura a carattere giornalistico nella giungla per Deodato,che in pratica gira un remake meno crudele e decisamente meno incisivo e riuscito del film che sei anni prima l'aveva imposto in tutto il mondo.Stavolta niente cannibali,e le riprese scioccanti dei reporter finiscono direttamente a New York via satellite.La condanna alla sete di sangue dei media è abbozzata appena,il mix di vicende esotiche ed efferratezze varie uguale identico a quello dei precedenti "cannibal movies" con in più un pizzico di bellico alla Margheriti(entrambi i generi ormai avevano fatto il loro tempo).Se si esclude un uomo squartato vivo,la violenza è stravista e quasi noiosa(niente animali uccisi)ma ovviamente la versione nostrana è rimasta a lungo censurata.Ingiustificata la presenza dell'ex "Plutone" di "Le colline hanno gli occhi" Berryman,che sparisce nell'acqua per poi ricomparire all'ultimo minuto scuotendo un pochino il solito scontato lieto fine.L'emaciato Richard Lynch sembra una versione de noartri del Kurtz di "Apocalypse Now!"(di faccia alla lontana gli somiglia anche).Le musichette elettroniche di Claudio Simonetti non vanno daccordo coi set tropicali.Luca Barbareschi appare nel finale pilotando uno degli elicotteri che devastano il covo del santone.Piuttosto male direi:raffiche di proiettili,bombe e neanche un indios morto o una capanna che esplode!Mira scarsa o mancanza di soldi?Si può anche guardare,ma i film del decennio precedente erano assai più allettanti.
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