Gian Luigi Rondi
Il Tempo
Il “Mistero” è quello di una donna scomparsa, forse uccisa, forse andata un casa d’amici a cuocersi dei maccheroni. Non importa scoprirlo, quello che importa, come nell’opera prima di Luciano De Crescenzo Così parlò Bellavista, è sostare ancora una volta tra i vicoli e i cortili della vecchia Napoli, in palazzi fatiscenti e in appartamenti polverosi, per riepilogare vecchie e nuove filosofie: condite di buon senso e di folclore, declamate e vissute da macchiette e da maschere, con la gioia della caricatura e l’inclinazione aperta e confessata per la commedia, per tutte le commedie: le stornellate e i giochi di prestigio di cui, da secoli, le strade di Napoli son state e son testimoni. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (3567 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 21 dicembre 1985