Stefano Reggiani
Un cinema che passa un momento creativo favorevole può anche fare a meno dei nomi affermati, contano la tradizione, la scuola, la voglia di raccontare. Newell ha precedenti di teatro e tv e anche un paio di lungometraggi, ma qui prende il film con la mano di un esperto, di un fedele continuatore; a tanti anni di distanza dal «free cinema», sembra il tono tra crudele e indifferente che avevano in certi momenti Anderson, Richardson e compagni.
Certo, il legame c'è, si chiama Shelag Delaney, la commediografa di Sapore di miele poi sceneggiato per il cinema (Richardson, '61). [...]
di Stefano Reggiani, articolo completo (2599 caratteri spazi inclusi) su 8 febbraio 1986