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Repo-man è colui che recupera macchine di cui non sono state pagate le rate. Questa è l'occupazione a cui casualmente una specie di punk interpretato da un giovanissimo Emilio Estevez, viene avviato. A voler essere onesti il film inizia bene e nella prima parte è persino piacevole e fluido nel percorso narrativo. Nella seconda parte scade del tutto, crolla, degenera, passando dalla godibile commedia on the road che era ad un misto mal dosato e mal riuscito tra fantascienza e una certa ironia tra sociale e fantascientifico pacchiano. La noia diventa l'elemento imperante e la fama di cui gode il film non è affatto meritata, tanto da essersi guadagnato un remake hi-tech di recente con Jude Law (decisamente più carino) che al posto di auto recupera organi impiantati in corpi umani, ovviamente non pagati nemmeno quelli. La cultura alternativa tipica degli anni '80 la fa da padrona, le atmosfere sono quelle, Estevez appare ancora incerto mentre la cosa della pellicola che non può passare inosservata è la divertente interpretazione di Stanton. Il resto è prolisso, abbastanza dimenticabile con sconfinamenti che non c'entrano proprio nulla.
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