Zelig |
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Un film di Woody Allen.
Con Woody Allen, Mia Farrow, Gale Hansen, Garrett M. Brown, John Rothman.
continua»
Commedia,
durata 79 min.
- USA 1983.
MYMONETRO
Zelig
valutazione media:
4,03
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Stupido è.......chi lo stupido fa!di Francesco2Feedback: 41676 | altri commenti e recensioni di Francesco2 |
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mercoledì 30 novembre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Woody Allen realizzò questo film (poco) più di dieci anni prima rispetto a “Forrest Gump”, opera sull’ ‘”Utile Idiota” come ingranaggio utile per la società, provvisto tra l’altro di intuizioni di cui gli altri non erano capaci. La differenza, però, è che rispetto a Forrest Zelig si adatta sempre alle situazioni in cui si trova, come fosse una metafora degli U.S.A, considerati a volte “Sceriffi del mondo”, ma che in realtà forse modellano la propria identità a secondo delle circostanze: paese che oltretutto Allen, da “ebreo-americano” qual è, forse non considera integralmente “Suo”. Ma in più, c’è un’altra cosa che viene aggiunta esplicitamente e non fatta capire: Zelig rappresenta un periodo storico particolare, quello degli anni’20, associabile al jazz ed all’improvvisazione che lo caratterizzava, che sarebbe notoriamente sfociata nella “Grande Depressione”. Nel film il protagonista, cui viene contrapposto il raziocinio della "dottoressa" Farrow, viene prima idolatrato, successivamente rifiutato, poi nuovamente esaltato, una volta valutato come le sue intuizioni lo aiutino nelle situazioni più disparate ( E qui, forse, somiglia di più a “Forrest Gump”). Francamente, si potrebbe obiettare come i paradossi evidenziati dal regista-attore non siano sempre così esilaranti, e che rimanga distante quella profondità psicologica che distingue una buona parte di “Crimini e misfatti”, e, probabilmente, vari momenti di “Mariti e mogli”. Tuttavia, probabilmente non era questo il punto: si voleva, piuttosto, probabilmente tracciare il ritratto di una figura “Anormale”, che nella pratica rischia quantomeno di uguagliare le persone normali –E “speciali”- che incontra durante il film. Il tutto senza essere “politicamente corretti”.
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