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Come dice l'utente giuseppe, chi critica questo film, non ha visto film veramente brutti, parola sante giuseppe. Dopo un attenta visione del film, uno spettatore maturo potrà riconoscere nel film una certa significativa qualità, magari senza superare il primo capitolo, ma nonostante tutto eguagliandolo, visto che il vecchio Psyco non era poi un così' grande capolavoro, discreto si, ma non un capolavoro. Infatti, Richard Franklin, riesce a riproporre lo stile del primo film, apportando qualche cambiamento che nel complesso rinvigorisce l'aspetto finale del film, aggiornando gli schemi già usati da Hitchcook con un sano virtuosismo tecnico, che il vecchio Alfred ai suoi tempi aveva pensato, ma non potuto realizzare, colpa delle limitazioni tecniche del 1960. Franklin risolve questo problema, dirigendo nel mentre gli attori con solido professionismo cinefilo, che insieme alla sceneggiatura di Tom Holland, già regista de "La bambola assassina", e ai collaboratori tecnici, riesce a ricreare un mito. Bella prova di recitazione per Perkins, che ripropone il suo personaggio con una rinnovata frescezza, al suo fianco la graziosa Meg Tilly, sorella della ancor più bella Jennifer Tilly. Dal terzo capitolo in poi, la quadrilogia inizierà a scendere di qualità.
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