Frontiera |
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Un film di Tony Richardson.
Con Valerie Perrine, Harvey Keitel, Jack Nicholson
Titolo originale The Border.
Avventura,
durata 107 min.
- USA 1982.
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attualissimo, comunque già premonitoredi elgatolocoFeedback: 257587 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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mercoledì 21 settembre 2016 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Senza voler intervenire sulla campagna presidenziale USA e le "sparate"(mi sembra in parte ritirate, ma...)di Trump sui Messicani, "The Border"(1982!)di Tony Richardson con Nicholson rimane un film di notevolissimo impatto, di grande spessore, dove la tematica, all'epoca(l'ho letto da qualche parte)è stata "promossa"dallo stesso Nicholson; quasi un revival, 13 anni dopo, di problematiche dell'avventura, comunque simboleggiata dalla frontiera, che "Easy Rider"di Hopper-Fonda, ma a cui aveva collaborato attivamente, non solo come attore, lo stesso Jack, prendeva dalla"beat generation", i cui testi, da "On the Road"di Kerouac e dalle opere d'esordio di Ginsberg ma soprattutto di William Burroughs, sono precedenti di tre lustri e più rispetto al film in questione. Ma"The Border", oltre al citato senso dell'avventura(bellissime le sequenze del e nel deserto)propone anche molto altro, soprattutto-in forma molto umana-quella del traffico di bambini e in genere di esseri umani nella"Borderline"tra USA e Messico, frontiera di fuoco(de fuego)da sempre, da molto prima che arrivasse uncle Donald... Film duro, ma al tempo stesso"dolce", che vive dei e di contrasti, appunto, che sa orientarsi con grande maestria tra i diversi momenti e le diverse situazioni, che è film d'attori(Nicholson, Keitel, ma anche e diremmo soprattutto la Carrillo, allora praticamente esordiente), dove la logica del controllo e quella dell'umanità si confrontano-e ovviamente scontrano-con notevolissima efficacia. Assieme a qualche tentativo di regia, Nicholson con quel film riusciva ad essere estremamente efficace, attingendo i suoi migliori risultati anche(ma certamente non solo) come interprete.Bene anche e soprattutto Richardson, autore inglese, che aveva rappresentato, ovviamente parecchio prima, il cinema inglese"arrabbiato"e lo aveva fatto sempre con grande coerenza e con esiti artisticamente indiscutibili. Qui, negli States e affrontando un tema(apparentemente)lontano dalle sue problematiche tipiche, riesce a incidere benissimo in specifico, ridandoci(o dandoci, semplicemente)un'ulteriore dimostrazione delle sue capacità. El Gato
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