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Debutto ufficiale della Bigelow,futura regista di "Strange Days" e "The Hurt Locker",qui aiutata da un amico filmaker.Con un anno di anticipo su "I ragazzi della 56° strada" e "Rusty il selvaggio",viene ripreso il tema dei bikers eterni ribelli e delle tensioni che eslodono inevitabilmente nella cittadina dove arrivano.Anche se stavolta gli abitanti si rivelano ben più spregiudicati dei motociclisti.Lo stile insolito per il genere,rimanda alla pittura da cui la regista proveniva:lunghi e silenziosi piani sequenza nei quali sembra che la telecamera mostri paesaggi dipinti,più che scene d'azione.E lo svolgersi degli eventi ha un adeguato ritmo catatonico che accenna a tratti al surreale(il modo in cui è mostrata la tragedia finale).Echi di Kenneth Anger e Rainer Werner Fassbinder nella rappresentazione dei protagonisti,con tensioni omosessuali e nudi anomali.Più vicino in questo caso al cinema underground,interessante per come evita i clichè.Primo ruolo di spicco per il 26enne Dafoe.Passato solamente in tv.
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