Dal romanzo di Jean-Patrick Manchette, un film diretto da Alain Delon che deborda continuamente, creando un prodotto manchevole, che in pochi spunti desta anche simpatia ma che rimane una summa di elogio involontario alla regia sbagliata e all egocentrismo straripante di un attore.
Si vira spesso verso la "giustizia privata" grazie anche al "gigionismo destrorso" di Delon, con una colonna sonora ripetitiva, alla lunga fastidiosa, che continua a sbucare fuori da ogni inquadratura.
I pregi: una Anne Parillaude splendida e spesso nuda, una certa aria vintage anni ottanta che evoca tanta nostalgia.
Un poliziesco dedicato a J.P.M che è l' antitesi profonda dei film Melvilliani, opere affilate come delle katane giapponesi, mentre questo film ha un' anima da burlesque.
Ex poliziotto ora detective, si trova al centro di una fitta trama formata da rapimenti, polizia corrotta e dottori collaborazionisti del passato.
Viene aiutato da una giovane e avvenente segretaria e da un socio collega più anziano.
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