Chiamami aquila

In questo film vediamo un insolito John Belushi, in un ruolo molto più serio dei suoi precedenti film, che dimostra al pubblico la sua bravura anche in ruoli più romantici. Ernie Souchak, noto giornalista di Chicago prende di mira nei suoi articoli il potente assessore Yablonowitz, uomo malvagio e disonesto. Dopo che Souchak ha ricevuto due attentati da Yablonowitz, è spinto dal suo capo ad andare sulle montagne rocciose con la scusa di dover intervistare Nell Porter (Blair Brown), una stdiosa e amante delle aquile calde in via di estinzione. Ci viene mandato quasi a forza per restarvi due settimane. Ma il suo accompagnatore Louis non si fa vivo e intanto tra i due è nato l'amore, tra rapporti stuzzicanti e difficili. A mio parere Belushi, con il suo penultimo film a perfettamente dimostrato di essere bravo anche in storie d'amore. In questo film si dimostra sì con numerosi difetti (tipo il fumo), ma l'amore che nasce per Nell Porter è grande e intenso e nell'evidenziare questo Belushi è estremamente bravo. La storia è molto coinvolgente e la musica alla fine del film è molto bella. Devo fare veri complimenti sia a Blair Brown che al regista Michael Apted. Ottimo film, ottima musica e ottimi attori. E approfitto per  dare un mio sincero saluto a john Belushi, morto tragicamente a  33 anni, stroncato dalla droga. Ed è con questo film che ci si rende conto di tutta quella tanta carriera che Belushi poteva avere se non avesse avuto la debolezza di cadere nelle sostanze stupefacenti. Possa essere questo un mio appello personale contro le droghe.