parsifal
|
giovedì 18 maggio 2017
|
la commedia umana e i suoi risvolti
|
|
|
|
IL Maestro Scola nel 1980, in compagnia dei fidi sodali Age e Scarpelli, dà vita a quest'opera incentrata sulle feste che si svolgono , da anni , all'interno di una dimora dell'alta borghesia romana, provvista di una magnifica terrazza. IL luogo è sorta di agorà ideale , di palcoscenico sul quale va in scena puntualmente la commedia umana alla quale prendono parte tutti gli invitati , nessuno escluso. Si avvicendano quindi le alterne sorti di uno sceneggiatore cinematografico ( Trintignant) in piena crisi creativa, oppresso da un produttore ( Tognazzi) volgare e grossolano, incapace di comprendere il momento che sta attraversando ed interessato solo al guadagno.
[+]
IL Maestro Scola nel 1980, in compagnia dei fidi sodali Age e Scarpelli, dà vita a quest'opera incentrata sulle feste che si svolgono , da anni , all'interno di una dimora dell'alta borghesia romana, provvista di una magnifica terrazza. IL luogo è sorta di agorà ideale , di palcoscenico sul quale va in scena puntualmente la commedia umana alla quale prendono parte tutti gli invitati , nessuno escluso. Si avvicendano quindi le alterne sorti di uno sceneggiatore cinematografico ( Trintignant) in piena crisi creativa, oppresso da un produttore ( Tognazzi) volgare e grossolano, incapace di comprendere il momento che sta attraversando ed interessato solo al guadagno. A sua volta Tognazzi è sposato con una donna più giovane di lui ( O. Colli) che non si fa scrupolo di esibire il proprio disprezzo e la totale disistima nei confronti del marito. Un' altra coppia in crisi è rappresentata da un maturo giornalista ( Mastroianni) e la sua giovane consorte ( C.Gravina) , desiderosa di indipendenza professionale ed ormai disamorata del suo antico pigmalione. Ed ancora, un attore senza più appigli nè speranze ( G.Benti) , trattato come se fosse la mascotte del gruppo, Sergio ( Reggiani) dirigente televisivo, senza più entusiasmi nè ardori, disincantato e depresso che morirà per volontaria denutrizione, come il suo eroe Matamoro, Mario ( Gassman) , integerrimo deputato addetto alla sezione culturale del partito, che ritroverà nuova vita in una relazione extraconiugale con una affascinante e svampita Sandrelli. Memorabile lal sua invettiva alla fine del film, in cui , senza esclusione di colpi, destruttura tutto il mondo circostante a sè , sino ad arrivare ad insultare anche sè stesso. Appare anche Stefano Satta Flores, attore di grande talento ( purtroppo dimenticato) nei panni di un critico cinematografico, preparato ma con dei seri problemi lessicali. IL tutto condito da conciliaboli infiniti, ripetitivi e volutamente noiosi , finalizzati alla stigmatizzazione di un mondo che Scola conosceva molto bene e che voleva descrivere minuziosamente, senza perdera alcuna sfumantura, riuscendoci perfettamente e mettendo in luce le idiosincrasie di coloro che da Mario vegono definiti " I previlegiati depressi". Simili atmosfere si ritroveranno , anni ed anni dopo, nella " Grande Bellezza" di Sorrentino. Lodevole lavoro, svolto con grande acume ed onestà intellettuale, caratteristiche peculiari costanti del grande Scola.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a parsifal »
[ - ] lascia un commento a parsifal »
|
|
d'accordo? |
|
toty bottalla
|
mercoledì 15 aprile 2015
|
collage impegnativo sull'esistenza umana!
|
|
|
|
Riunendosi in una terrazza romana persone di simile caratura sociale discutono, si sfoggiano e litigano sulle loro esistenze, un puzzle impegnativo di un grande regista come scola che racconta senza sconti il percorso fragile e tormentato di uomini e donne in cosrsa contro il tempo e la noia, un confronto in cui l'uomo ne esce sempre a pezzi, l'episodio di tognazzi (grande) ne è l'esempio, alla donna bella quindi scola destina il potere, l'indulgenza, la provocazione e il privilegio di osservare (come nel finale) uomini isterici come fossero bambini infelici, credo che mettere insieme oggi un cast del genere sarebbe impossibile, ottimi i movimenti di macchina, un pò meno l'audio in alcune scene clou.
[+]
Riunendosi in una terrazza romana persone di simile caratura sociale discutono, si sfoggiano e litigano sulle loro esistenze, un puzzle impegnativo di un grande regista come scola che racconta senza sconti il percorso fragile e tormentato di uomini e donne in cosrsa contro il tempo e la noia, un confronto in cui l'uomo ne esce sempre a pezzi, l'episodio di tognazzi (grande) ne è l'esempio, alla donna bella quindi scola destina il potere, l'indulgenza, la provocazione e il privilegio di osservare (come nel finale) uomini isterici come fossero bambini infelici, credo che mettere insieme oggi un cast del genere sarebbe impossibile, ottimi i movimenti di macchina, un pò meno l'audio in alcune scene clou. Saluti.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a toty bottalla »
[ - ] lascia un commento a toty bottalla »
|
|
d'accordo? |
|
filippo catani
|
giovedì 5 novembre 2015
|
crisi della società italiana anni 80
|
|
|
|
Un gruppo di amici si ritrova ad una cena organizzata in una terrazza romana. Questa è l'occasione per fare bilanci e riflessioni sulla propria esistenza.
Scola riflette amaramente sulla crisi di una cera società italiana. Un dirigente RAI che non riesce a sentirsi più parte della propria azienda. Uno sceneggiatore in crisi di identità con un produttore di commedie che non sa più a che santo votarsi e decide di non investire più nelle risate ma nel cinema impegnato. Troviamo poi l'intellettuale e critico sempre pronto ad andare controccorente e a fondare nuovi giornali. Quindi poi un membro del partito comunista ormai in crisi d'identità e che sta vivendo una storia adultera.
[+]
Un gruppo di amici si ritrova ad una cena organizzata in una terrazza romana. Questa è l'occasione per fare bilanci e riflessioni sulla propria esistenza.
Scola riflette amaramente sulla crisi di una cera società italiana. Un dirigente RAI che non riesce a sentirsi più parte della propria azienda. Uno sceneggiatore in crisi di identità con un produttore di commedie che non sa più a che santo votarsi e decide di non investire più nelle risate ma nel cinema impegnato. Troviamo poi l'intellettuale e critico sempre pronto ad andare controccorente e a fondare nuovi giornali. Quindi poi un membro del partito comunista ormai in crisi d'identità e che sta vivendo una storia adultera. Insomma una crisi che colpisce un po' a tutti i livelli che Scola registra criticamente e che ha il suo sfogo nel monologo finale messo in bocca al grande Gassman. Ecco anche il cast (insieme all'accoppiata Age-Scarpelli) è sontuoso: oltre al già citato Gassman ecco Trintignat, Mastroianni e Tognazzi in stato di grazia.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a filippo catani »
[ - ] lascia un commento a filippo catani »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
lunedì 6 luglio 2020
|
film intelligente e colto
|
|
|
|
Film intelligente, colto, anche perché ironico e autorionico, "La Terrazza"(Ettore Scola, anche autore-sceneggiatore, insieme con Age e Scarpelli, storici collaboratori, 1980)è probabilmnete l'ultimo o quasi("La Famiglia", in realtà, è di un decennio dopo, circa)esempio di quel cinema che è di commedia(detta"all'italiana"9che ha avuto sempre anche forti risvolti grottescchi e/o drmmatici-qui l'elemento grottesco non c'è o quasi, prevale invece il dramma, che si fonde intelligentemente con l'element anche"comico"-lo scrittore/sceneggiatore in crisi creativa , l'intelliettuale eletto quale depuato nelle liste del PCI che "traligna"amando una dona sposata(ricordiamo che fino a poco tempo prima in quel partito anche la nota liaison tra Palmiro Togliatti e la sua"amante", poi assurta ai massimi livelli politici, Nilde Iotti, era un tratto-episodio fortemente "tabuizzato", quasi innominabile, nonostante il"libero amore"sostenuto da Marx, Engels, Lenin.
[+]
Film intelligente, colto, anche perché ironico e autorionico, "La Terrazza"(Ettore Scola, anche autore-sceneggiatore, insieme con Age e Scarpelli, storici collaboratori, 1980)è probabilmnete l'ultimo o quasi("La Famiglia", in realtà, è di un decennio dopo, circa)esempio di quel cinema che è di commedia(detta"all'italiana"9che ha avuto sempre anche forti risvolti grottescchi e/o drmmatici-qui l'elemento grottesco non c'è o quasi, prevale invece il dramma, che si fonde intelligentemente con l'element anche"comico"-lo scrittore/sceneggiatore in crisi creativa , l'intelliettuale eletto quale depuato nelle liste del PCI che "traligna"amando una dona sposata(ricordiamo che fino a poco tempo prima in quel partito anche la nota liaison tra Palmiro Togliatti e la sua"amante", poi assurta ai massimi livelli politici, Nilde Iotti, era un tratto-episodio fortemente "tabuizzato", quasi innominabile, nonostante il"libero amore"sostenuto da Marx, Engels, Lenin...), ma c'è anche molto altro, dove il periodicio ritrovarsi di uomini e donne"vip"isu una terrazza-salotto romano stabilisce in qualche modo il fatto che "tutto è uguale a sè"e al tempo stesso tutto diviene"altro", diverso, almeno in apparenza, ma dove l'"eterno ritorno"(Nietzsche, chissà se il marxista Scola c'aveva pensato...), dove, a parte i personaggi più"drmmatici"(Jean-Luis Trintignant, appunto lo sceneggiatore in crisi creativa, ma anche esistenziale, che giunge al quasi.suicdio, comunque all'autolievionismo), altri si mantengono più"su", come il personaggio impersonato da Ugo Tognazzi, anch'egli ancora al"top"della fomra(qualche anno dopo sarebbe precipitato, anche se il fatto è forse meno noto, nella depressione)a suo agio con l'oscilazzione tra commedia e quasi.dramma, Marcello Mastroianni alle prese con la"crisi dell'età" presenza comunque importanti, come quella di Serge Reggiani e di Stefano Satta.Flores(che sarebbe prematuramente scomparso pochi anni dopo, se non vado errato), un travolgente Gassman, appunto l'intellettuale-deputato PCI( anche in una situazione da"congresos di partito", dove si intravedono personaggi reali e important; tra i pi notii, come Berlinguer e Ingrao), dove la sua straordinaria verve drammatica si fonde quasi"sinteticamente"con la vis comica producendo ancora una volta un risultato eccelso; non meno bene le attirci, da una travolgente Stefania Sandrelli alla bravissima Carla Gravina, a Ombretta Colli e Milena Vukotic. Per non dire di Ugo Gregoretti, che in un filn anche"politco"come quesdto non poteva mancare... El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
carloalberto
|
lunedì 11 gennaio 2021
|
era meglio continuare a non pensare
|
|
|
|
Un film sopravvalutato dalla critica, inguardabile e noioso, non soltanto perché mette in scena la classica commedia all’italiana, un genere ormai al tramonto negli anni ‘80, ma pretende di dare il meglio di sé nella sua versione intelligente, quella che addirittura voleva essere satirica e pungente all’insegna del motto castigat ridendo mores, ma anche per il fatto, nonostante il manipolo di attori eccellenti di cui si avvale, di non essere né divertente, né appassionante, né drammatica.
Il parlato è eccessivo, ogni personaggio è logorroico, i dialoghi stancano presto, sanno di ricercatamente arguto e profondo, ma si mantengono in superficie riflettendo la banalità delle conversazioni da salotto che intendono mettere alla berlina.
[+]
Un film sopravvalutato dalla critica, inguardabile e noioso, non soltanto perché mette in scena la classica commedia all’italiana, un genere ormai al tramonto negli anni ‘80, ma pretende di dare il meglio di sé nella sua versione intelligente, quella che addirittura voleva essere satirica e pungente all’insegna del motto castigat ridendo mores, ma anche per il fatto, nonostante il manipolo di attori eccellenti di cui si avvale, di non essere né divertente, né appassionante, né drammatica.
Il parlato è eccessivo, ogni personaggio è logorroico, i dialoghi stancano presto, sanno di ricercatamente arguto e profondo, ma si mantengono in superficie riflettendo la banalità delle conversazioni da salotto che intendono mettere alla berlina.
Possibile che nel 1980 con tutto quello che succedeva nel mondo e soprattutto quello che stava accadendo in Italia, appena due anni prima l’omicidio di Aldo Moro, ci fosse gente impegnata a scrivere una commedia, come se nulla fosse, e per giunta con la pretesa di rappresentare uno spaccato della società italiana, se pur limitato all’ambiente del cinema e della televisione?
Ettore Scola, osannato maestro del cinema italiano, Gassman, Mastroianni e Tognazzi, i venerati attori dell’epoca, i mostri sacri di un certo genere di pellicole, uniti nella visione autocritica e cerebrale del loro stesso mondo, asfitticamente reso dalla terrazza romana, dove tutto accade, l’epicentro dei battibecchi pseudointellettuali e degli incontri scontri che finiscono in burletta o in storie clandestine d’altri tempi. Forse la pellicola esige la pazienza di un esegeta che riesca a leggere nel testo, molto impegnativo, scritto paradossalmente dal duo storico Age e Scarpelli, gli sceneggiatori di quasi tutto il nostro cinema di puro intrattenimento, dal dopoguerra agli anni ’70, fatto di filmetti comici, commediole divertenti e melodrammi, declamato in prosa nella recitazione di maniera della Colli o della Gravina, qualche spunto, una frase, una riflessione decisiva per comprendere la società italiana degli anni ’80. L’unica battuta che mi sovviene è quella di Tognazzi, nella parte del produttore ignorante di film d’essai per compiacere la moglie acculturata, che autoassolvendosi sostiene che se la rivoluzione non la fa chi dovrebbe perché dovrebbe farla il cinema. Forse occorreva aggiungere nella sceneggiatura, ma sarebbe stato chiedere troppo, che la rivoluzione, in Italia, non c’è stata anche grazie alla fattiva ed alacre collaborazione di un certo modo di fare cinema.
[-]
|
|
[+] lascia un commento a carloalberto »
[ - ] lascia un commento a carloalberto »
|
|
d'accordo? |
|
elgatoloco
|
giovedì 2 dicembre 2021
|
terrazza sul mondo....
|
|
|
|
"La Terrazza"(Ettore Scola, scritto con Age e Scarpelli, 1980)è un film a episodi: nel primo uno sceneggiatore deve realizzare un film.-commedia che ormai gli"incombe"quasi come l'ombra di Banco nel"Macbeth"-sarà iperdpresso e sull'orlo di una"crisi di nervi"(protagonista Jean--Luois Trintignant), nel secondo un gaudente e maturo giornalista, fervente donnaiolo , cerca di riconquistare, ma con poco successo, l'ex moglie giionralista femminista(Marcello Mastroianni e Carla Gravina), nel terzo un funzionario RAI deve ridurre per la TV "Le Capitaine Fracassa"del grande autore romantico Théophle Gautier, finendo per morire anoressico(é Serge Reggiani l'attore protagonista), mentre il quarto vede un produttore di film di cassetta alle prese con l'ex-,moglie, dove non c'"è dialogo", mentre nell'ultimo èm di scena un funzionario e mnilitante convinto del PCI(Partito Comunista Italiano)in crisi sia esistenziale sia politica che ha una relazione adulterina con una donna molto più giovane di lui(Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli).
[+]
"La Terrazza"(Ettore Scola, scritto con Age e Scarpelli, 1980)è un film a episodi: nel primo uno sceneggiatore deve realizzare un film.-commedia che ormai gli"incombe"quasi come l'ombra di Banco nel"Macbeth"-sarà iperdpresso e sull'orlo di una"crisi di nervi"(protagonista Jean--Luois Trintignant), nel secondo un gaudente e maturo giornalista, fervente donnaiolo , cerca di riconquistare, ma con poco successo, l'ex moglie giionralista femminista(Marcello Mastroianni e Carla Gravina), nel terzo un funzionario RAI deve ridurre per la TV "Le Capitaine Fracassa"del grande autore romantico Théophle Gautier, finendo per morire anoressico(é Serge Reggiani l'attore protagonista), mentre il quarto vede un produttore di film di cassetta alle prese con l'ex-,moglie, dove non c'"è dialogo", mentre nell'ultimo èm di scena un funzionario e mnilitante convinto del PCI(Partito Comunista Italiano)in crisi sia esistenziale sia politica che ha una relazione adulterina con una donna molto più giovane di lui(Vittorio Gassman e Stefania Sandrelli). Si ritovano tutti quanti, sulla stessa terrzaa, quasi a segnare i punti o meglio a tirar le somme dalle e delle loro esperienze precedenti., Storie, come di vede, di delusioni, anche cocenti, di sconfite, esistenziali, politiche, più gneralmente"umane", dove i protagonisti però riflettono con grande ironia su di sé e sul loro"mondo", complessivamente destinato a un "comico finale catastrifico": quasi antevedendo, tra l'alro, il tramonto del partito comunista(il suo, tra l'altro)Scola vede e anticipa quei segnali di disssipoazione che erano presenti, ma molto nion vedevano nelle idealità ,ma anche solo nella quaotidianità e questo ben prima dlela morte di Berlinguer, dei contrasti feroci con il PSI di Craxi e altro ancora. Ma c'è il lato esistenziale, dove il"ritorno al privato"è anche fonte di nevrosi, di crisi esistenziali disperati e disperanti. Tutti/le gli/Le interpreti.e si tratta di un vero vero parterre de roi attorale che si riunisce per l'occasione, senza considerare disaccordi e crisi di amicizie.colleganze che pure avevano caratterizzato i reciproci rapporti, quasi a sottolinreae ciò, questo bel- grande film che sembra inverare quanto affermava Paul Fort. "La vie c'est toujours amour et misère-la vie c'est toutjour la me^me chanson"-dove il reincontro un anno dopo esemplifica ciò mirabilmente. El Gato
[-]
|
|
[+] lascia un commento a elgatoloco »
[ - ] lascia un commento a elgatoloco »
|
|
d'accordo? |
|
|