Tess 1979,
di Roman Polanski
Trasposizione cinematografica fedele dal romanzo di Thomas Hardy
Sospesa fra il l vuoto e l’anelito di felicità ,è’ film in vibrazione sincronica con la filosofia del poeta e scrittore britannico.
Ma non solo, !!E quasi documento storico di un’ epoca che fu , piena di risonanze , di echi, di pensieri lontani che qui riemergono con tutte le sofferenze esistenziali dell’ ‘uomo di sempre .
Roman Polanski descrive la fisicità del dolore,la potenzialità della bellezza impersonata da una splendida Nastassya Kinsky ;la speranza di felicità in contrasto con un mondo maligno , ostile, crudele, insensibile , distruttivo che non da pace alla sogno di essere (vedi Schopenhauer).
In Tess il libero arbitrio diviene goffo, affogato in un palude tenebrosa dove la luce è solo speranza e mai approdo.
Qualcuno ha visto nel romanzo e nella trasposizione cinematografica un compiacimento nel dolore; ma non credo sia così ; mi appare più evidente la miseria materiale che condiziona l’essere e lo rende ricattabile.
Roman Polanski, è uno dei pochi registi di vera cultura internazionale ,sena fronzoli , mai banale , sempre speciale dietro alla macchina da presa ;lo si vede affascinato nell’osservazione delle forme che lo circondano, dei particolari, dei conflitti interiori e senso di inadeguatezza.; il tutto rappresentato con un livello di comunicazione di alto profilo, intelligente, affatto scontato, spesso geniale.
Non posso non associare questa film al Barry Lyndon di Stanley Kubrick oppure all’ Oliver twist sempre di Roman Polanski, ,ma anche a The duellist di Ridley Scott quanto meno per un elemento comune che ineluttabilmente li rende assimilabile : sono tutti quadri mirabili, se pur da angolazioni diverse , di un un’epoca che è stata e che sola grazie al lavoro accurato delle regie è stato possibile vivificare generando potente richiamo energetico e sincronicità con noi spettatori..
M qualcosa dobbiamo spendere per Nastassya Kinsky che appena diciottenne ,diviene con la sua bellezza sconvolgente , l’oggetto del desiderio; nel film schiava del suo ruolo,sedotta, abbandonata ripudiata , utilizzata , umiliata , in certe espressione del viso richiama il viso di Ingrid Bergman; la giovanissima attrice si muove sul set con padronanza, catalizzando in modo magico l’attenzione del regista, del pubblico e della critica .
Qualcuno, “leggo una sorta di invidia “,ha detto che non si comprende come un uomo tanto brutto e piccolo possa aver avuto compagne splendide . vedi l’attrice polacca Barbara Lass, poi Sharon Tate ,Poi ancora Nastasssja Kinski etcc;
Queste “gocce di veleno” non sanno che un uomo non è solo corpo ma prima ancora intelletto, fantasia creatività ,passionalità ,trasgressione , libertà: queste connotazione pesano e rendono un essere vivente decisamente più interessante di un uomo solo “bello e vuoto”;la bellezza passa ,il corpo energetico resta e contiene un “affascinante Roman Polanski .
Un regista grande , che ama sondare tutto , senza pregiudizi, con senso di libertà, contro le regole costituite: non credo fosse un pedofilo, nel suo intimo è stato sempre sensibile verso il profumo di un frutto fresco , comunque femmina , bella , sicuramente con i richiami di una donna calda.
Tess, splendido film ,da vedere tutto, anche si ha una durata biblica,è quasi capolavoro, vale quattro stelle d’ore, forse di più.
Grazie per l’attenzione
Weach illuminati
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