Oltre il giardino

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l91 domenica 7 settembre 2008
capolavoro con la "c" maiuscola Valutazione 5 stelle su cinque
93%
No
7%

Il film è una parodia della società contemporanea dove la televisione è forse il mezzo più semplice per arrivare ad essere qualcuno. Ma è davvero solo questo il messaggio che il regista cerca di trasmettere? Io non credo. Si potrebbe dire che Oltre il Giardino sia la storia di un uomo che non ha aspirazioni, che vive passivamente, che non è propriamente andicappato, ma solo recluso e ingenuo. Quando si ritrova all'improvviso per le vie del mondo, Chance si perde, e ciò è ben comprensibile. O forse il film vuole fare capire come il cursus honorum dei grandi del mondo sia, in fin dei conti, basato sull'idiozia e sul fraintendimento? Oltre il Giardino ci lascia questo interrogativo. sono riscontrabili comunque le grandi interpretazioni di Peter Sellers e Melvyn Douglas. [+]

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christian luongo mercoledì 26 aprile 2006
oltre il giardino Valutazione 5 stelle su cinque
84%
No
16%

Ashby riesce con una leggerezza ed una sapienza inimitabili a farci gradualmente compenetrare nella visione del mondo di Chance Giardiniere. Lentamente, ma inesorabilmente, lo spettatore è portato ad osservare ed a percepire la realtà attraverso gli occhi ed il corpo di Chance al punto da avvertire una sorta di fastidioso ed irritante imbarazzo per tutta le vacuità e le ampollosità che costellano i riti di una società desolante e priva di senso. Sicchè, ad un certo punto, ci appare evidente che il mondo non è altro che una sorta di giardino primordiale, un Eden forse, nel quale l'uomo, nel senso più alto del termine, non può che esercitare la funzione più alta per la quale è stato chiamato, vale a dire quella di un giardiniere. [+]

[+] grazie (di anatradigomma)
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andrea martedì 6 marzo 2001
sembra facile ma non é!!! Valutazione 4 stelle su cinque
90%
No
10%

Come moltissimi ottimi film anche questo ha scarsa circolazione in Tv e in cineteca ed è veramente 1 peccato che un piccolo gioiello sia condannato a questa condizione!Sellers e Douglas sono prodigiosi e meritavano entrambi l'Oscar (mi viene alla mente l'altra SCANDALOSA "SVISTA" su Tracy in "Indovina chi viene a cena", suo ultimo film tra l'altro!!!)non al loro livello ma ,come quasi sempre, grandissima la MacLaine.Una giustificazione alla scarsa circolazione della pellicola é probabilmente da imputare al fatto che trattasi di 1 film molto particolare e DIFFICILE (non sempre le 2 cose sono legate, come invece si tende a pensare!!!), difficoltà "subdolamente celata" ad uno spettatore inesperto dall'apparente semplicità che sembra dominarvi!!!

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jw domenica 11 gennaio 2009
la vita è uno sttao mentale Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Un capolavoro! "La vita è uno stato mentale", questa frase citata nel film rappresenta il messaggio principale che, secondo me, il regista ha voluto lanciare. Oltre al discorso della televisione, il giardiniere ha successo e diventa consigliere del Presidente, per la sua estrema semplicità, che non è ingenuità ma purezza d'animo. Lui dice le cose come sono, o come le vede e interpreta, è come un bambino, avendo vissuto per anni completamente isolato dal mondo che lo circonda. E' proprio questa semplicità d'animo che lo farà accettare dal Presidente e, alla fine, lo farà camminare sull'acqua! Molti lo vedono soltanto come una paodia del mondo odierno, io vedo di più in questo film. Il messaggio è simile a quello delle filosofie orientali: "Il mondo è come tu sei". [+]

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mahleriano giovedì 19 marzo 2009
che film meraviglioso! Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

E di che portata i suoi messaggi! Al di là delle fin troppo evidenti e splendide satire sulla televisione e sulla politica, oggi forse più che mai attuali, ciò che mi affascina è la continua commedia dei fraintendimenti e le implicazioni che ne derivano, riassunte nella frase finale del film: "la vita è uno stato mentale". È in fondo interessante notare come alle domande che vengono poste al protagonista egli risponda sempre con la semplicità della sua vera, seppur piccola, esperienza di uomo: il giardino. La tv è l'unica fonte di "arricchimento" e di vita per un uomo recluso per 50 anni. E diventa il suo "stato mentale", appunto. Ma uno stato che non distorce il semplice mondo interiore di questo uomo puro, e non gli impedisce di distinguere le storture della realtà, col suo ingenuo tentativo di cambiare canale di fronte ad una minaccia di un teppista con un coltello, una volta entrato nella "vera" realtà. [+]

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cagnozzino lunedì 14 febbraio 2005
puro e ironico Valutazione 5 stelle su cinque
63%
No
37%

Che dire?..Il film è un mix di paradossi che conducono lo spettatore ad interrogarsi sul reale significato dei valori comunemente accettati. Cultura, sapere, potere e fama possono appartenere a chiunque sappia coglierli con la propria purezza. Chans, il protagonista, è così distaccato e al di fuori da tutto che....tutto puo! Finanche camminare sull'acqua. La televisione ci è presentata come una congerie di finzioni che, infatti, conduce il protagonista allo straniamento totale. Fino ad arrivare al top dell'assurdo. La sensazione che il film ci lascia è quella di una immensa pace. Un Capolavoro.

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parsifal giovedì 30 novembre 2017
being there, from beyond Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Lo slogan del film , quando venne distribuito nelle sale era " La Vita è uno stato mentale" .  Tratto dal romanzo" PRESENZE" di Kosinsky , che curò anche la sceneggiatura, fu una delle più incisive e toccanti interpretazioni di Peter Sellers, che poco dopo passò a miglior vita. La storia è incentrata su un bizzarro protagonista, Chance, giardiniere di mezza età, elegante e molto ingenuo, tanto da sembrare un eterno bambino , mai cresciuto. Ha sempre vissuto nella casa dei suoi datori lavoro, non ha un passato , è  privo di legami familiari ed affettivi, e vede il mondo circostante come un caleidoscopio, attraverso il tubo catodico, unico legame che ha con la realtà. [+]

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lisbeth martedì 15 settembre 2009
being there, nothing Valutazione 5 stelle su cinque
75%
No
25%

Chance Giardiniere è un impeccabile cinquantenne,si muove compassato,si veste come un lord inglese con perfetto aplomb da high class,bombetta e ombrello sempre a portata di mano.Per gradi di avvicinamento successivi,capiamo infine trattarsi di un minus habens.Si occupa del giardino nella casa del benefattore, che l’ha accolto bambino e da dove non si è mai mosso.Tutta la sua esperienza del mondo passa dalla televisione, da cui raccoglie messaggi elementari e apprende una gestualità che applica poi meticolosamente alle varie situazioni.La morte del padrone lo proietta nel mondo esterno, di cui dovrebbe capire le regole mai apprese nel guscio ovattato della casa e del giardino.In realtà saranno gli altri a misurarsi con lui,immobile nella sua serena fissità,sempre sorridente o appena perplesso quando qualcuno o qualcosa sembrano spiazzarlo, ma è solo un attimo,subito la sua tranquilla e leggera immersione nel reale riprende e sono gli altri a chiedersi come mai non capiscono niente e lui invece sì. [+]

[+] critica (di tarzanboy)
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luigi chierico sabato 30 novembre 2013
un mondo di loquaci silenzi Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Il film nella sua semplicità e nei suoi paradossi ha tante chiavi di lettura; in esso vi è la saggezza e la filosofia dell’uomo semplice raccontata con tanta ilarità, colta dall’uomo saggio che sa vedere oltre il giardino. Vado in ordine, il film denuncia la miseria della cultura data attraverso la Tv e i suoi programmi di massa che però raggiungono il 95% d’ascolto per un uomo che non parla. Si assiste a programmi infantili che non fanno crescere un bambino sino ad un’età più che adulta. Il parallelismo tra i politici e l’uomo di campagna che ha la saggezza che tutti conosciamo, scarpa grossa cervello fino. Dal mondo contadino apprendiamo che “con il rosso di sera buon tempo si spera”, che ”con un cielo a pecorelle vi sarà acqua a catinelle” e così tante altre proverbiali espressioni. [+]

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stefanocapasso giovedì 27 febbraio 2014
la forza della semplicità Valutazione 5 stelle su cinque
100%
No
0%

Bella commedia nella sua delicatezza, nella sua ironia e nei suoi significati profondi. Chance il Giardiniere (Peter Sellers), letteralmente nasce alla vita in età adulta, alla morte del suo vecchio padrone, presso il quale ha fatto il giardiniere per tutta la sua vita. Per il mondo non esiste, non ha documenti, non è mai uscito di casa, non sa leggere né scrivere. L’unica cosa che lo attrae magneticamente è la tv, che segue senza staccare gli occhi, imparandone a memoria i contenuti.  Visto che la casa viene venduta è costretto ad uscire ed affrontare il mondo. Con i suoi occhi assolutamente puri, ottiene per caso e con grande rapidità un grande successo. [+]

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