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Diretto da G. Capitani e sceneggiato da Toscano e Marotta, il film rientra a pieno titolo nelle commedie sofisticate degli anni '70, sia per la tematica affrontata che per il cast e le location in questione. IL protagonista Enrico Tucci, un pirotecnico e giovane Montesano, è un uomo che ha intrapreso molte strade lavorative, senza trarne soddisfazione nè profitto. E' lo zimbello di moglie e figlia ed è goffo, sprovveduto ed ingenuo. La sua attività di rappresentante di sanitari non rende affatto ed è quasi sul lastrico. Così decide di far visita ad un suo vecchio compagno di scuola ; Mario Spinosi ( un grande e sofisticato C. Brasseur), ex calciatore e principe consorte di una ricchissima e potente donna- manager ( l'elegante C.Auger), con l'intenzione di chiedergli un prestito. Spinosi indispettito, cerca di cacciare l'insistente e maldestro Enrico, ma alcune circostanze lo indurranno a farlo restare come suo ospite in compagnia di Monique ( Bellissima J.Agren) hostess conosciuta da Spinosi durante un volo e oggetto del suo desiderio. Senonchè per non insospettire Carla, Mario le fa credere che i due siano novelli sposi in luna di miele, in transito per Roma. La Signora li inviterà a restare alla festa che si terrà nella loro villa , in nottata. Da qui avranno inizio una serie di gustosi equivoci che daranno vita a irresistibili gag, verbali e mimate. L'atmosfera echeggia il film " Hollywood Party" al quale gli sceneggiatori fanno il verso , proponendo una serie di situazioni del tutto similari, compreso il cameriere alcolizzato convinto di avere delle visioni. Viene aggiunta , nella narrazione una lieve pruderie, sempre con molto garbo e raffinatezza. Risate all' insegna del buon umore, senza far ricorso alla pesante trivilaità che, per un lungo periodo ha contaminato la commedia all'italiana. Molto , molto gradevole.
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