balillo
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venerdì 15 ottobre 2010
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capolavoro assoluto
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Alien è IL capolavoro assoluto del genere perché è il massimo sia come horror che come film di fantascienza.
-come horror è il non plus ultra del genere in quanto brilla per avere come nessun altro la caratteristica che contraddistingue I VERI HORROR: LA ASSOLUTA MANCANZA DI IRONIA. in alien non c'è ironia, neanche in dose infinitesimale. non c'è proprio nulla di cui ridere. e questo contraddistingue i veri horror dalle pagliacciate volontariamente o involontariamente comiche che hanno inquinato il genere. perché se qualcuno ti si para davanti per divorarti o se qualcuno ti insegue con una motosega per farti a pezzi, non c'è nulla da ridere: se ti accadesse davvero, non lo troveresti comico, affatto; scapperesti a capofitto o staresti lì paralizzato dalla paura.
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Alien è IL capolavoro assoluto del genere perché è il massimo sia come horror che come film di fantascienza.
-come horror è il non plus ultra del genere in quanto brilla per avere come nessun altro la caratteristica che contraddistingue I VERI HORROR: LA ASSOLUTA MANCANZA DI IRONIA. in alien non c'è ironia, neanche in dose infinitesimale. non c'è proprio nulla di cui ridere. e questo contraddistingue i veri horror dalle pagliacciate volontariamente o involontariamente comiche che hanno inquinato il genere. perché se qualcuno ti si para davanti per divorarti o se qualcuno ti insegue con una motosega per farti a pezzi, non c'è nulla da ridere: se ti accadesse davvero, non lo troveresti comico, affatto; scapperesti a capofitto o staresti lì paralizzato dalla paura. e questo è quello che deve fare un vero horror: farti sentire la cosa reale, l'adrenalina che agghiaccia i protagonisti..
-come fantascienza, gli ambienti e la verosimiglianza delle scene e dei macchinari parlano da soli: ancora una volta, il film ti fa sentire nella realtà.
non dico che non ci siano necessarie pecche o forzature: inevitabilmente, ce ne sono.
1-la tattica della company, che pretende di importare una forma di vita aliena senza sapere nemmeno di cosa si tratti, e per giunta di farlo attraverso personale non addestrato allo scopo e inconsapevole, appare assurda; e infatti ha risultati disastrosi. che senso ha? perché sostituire attraverso un robot solo il dottore di bordo e non tutto l'equipaggio?
2-e il fatto che il CASCO del tizio attaccato dal granchio alieno e poi portato a bordo SCOMPAIA? ci avete fatto caso? senza senso. ma era necessario per la trama del film per tanti motivi.
3-più di tutto: un'astronave immensa, completamente automatizzata, con soli 7 membri per equipaggio... e con UNA SOLA SCIALUPPA DI SALVATAGGIO PER 3 PERSONE?? come la giri la giri, ancora una volta senza senso. ma resta un CAPOLAVORO ASSOLUTO!
ne volete la prova? confrontate Alien con gli altri film di fantascienza o horror che uscivano all'epoca e vi renderete conto del livello a cui era il genere prima di Alien e di cosa ha significato.
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andrea
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sabato 6 settembre 2008
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il cult fantascientifico di sempre
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Alien parte da un concetto di vedere le cose buio, pericoloso e sconosciuto. E' proprio la sensazione di sconosciuto che terrorizza l'equipaggio della Nostromo capeggiato dal capitano Dallas(Tom Skerritt) e dal vice di seconda Ripley(Sigourney Weaver). Atmosfere cupe e paralizzanti riducono a spaventarsi sempre nel corso del film e tengono alta la tensione davvero sempre, anche nei titoli di testa. Alien è una creatura ignota, abitatrice degli spazi profondi della nostra galassia, di cui non si sa praticamente nulla ed è proprio questa la caratteristica vincente del film di Ridley Scott; l'ignoto, termine che ha un potenziale veramente terrorizzante. Scott, fornisce molti punti di vista per guardare il suo film, dalla tecnologia avanzata(anch'essa sconosciuta!) all'anatomia dell'Alien in persona; dalle sue tecniche di attacco fino al suo comportamento ribelle e sadico.
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Alien parte da un concetto di vedere le cose buio, pericoloso e sconosciuto. E' proprio la sensazione di sconosciuto che terrorizza l'equipaggio della Nostromo capeggiato dal capitano Dallas(Tom Skerritt) e dal vice di seconda Ripley(Sigourney Weaver). Atmosfere cupe e paralizzanti riducono a spaventarsi sempre nel corso del film e tengono alta la tensione davvero sempre, anche nei titoli di testa. Alien è una creatura ignota, abitatrice degli spazi profondi della nostra galassia, di cui non si sa praticamente nulla ed è proprio questa la caratteristica vincente del film di Ridley Scott; l'ignoto, termine che ha un potenziale veramente terrorizzante. Scott, fornisce molti punti di vista per guardare il suo film, dalla tecnologia avanzata(anch'essa sconosciuta!) all'anatomia dell'Alien in persona; dalle sue tecniche di attacco fino al suo comportamento ribelle e sadico. Alien è davvero il cult fantasientifico si sempre e lo sarà anche in futuro. Da non perdere anche i seguiti, da evitare forse gli Alien Vs. Predator che giocano molto su battaglie e gruppetti di sopravvissuti in fuga dalle creature aliene.
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[+] andrea questa recensione sta li solo per te
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weach
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lunedì 13 settembre 2010
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thriller da astronave dalle forti emozioni
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Ridley Scott con "Alien" nel 1979" sugella una perla della cinematografia di fantascienza.
Scott...guarda caso.... quel grande regista che poi nel 1982 ci proporrà l'immenso"Blade Runner"
La storia è vostra ma due cenni non guastano: una razza aliena, impossessandosi dei corpi umani, prima uccide tutti gli abitanti di una colonia spaziale poi inizia lo stermino degli occupanti di un astronave commerciale.
La trama degli alieni che si inseriscono come larve nei corpi umani non è tema nuovo.
La novità enorme di "Alien " e tutta nella dinamica dell'azione, coinvolgente , appassionante, piena di tensioni e di sorprese,suspence;di tutto rilievo gli effetti cinematografici innovativi che faranno scuola per gli anni a veneri .
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Ridley Scott con "Alien" nel 1979" sugella una perla della cinematografia di fantascienza.
Scott...guarda caso.... quel grande regista che poi nel 1982 ci proporrà l'immenso"Blade Runner"
La storia è vostra ma due cenni non guastano: una razza aliena, impossessandosi dei corpi umani, prima uccide tutti gli abitanti di una colonia spaziale poi inizia lo stermino degli occupanti di un astronave commerciale.
La trama degli alieni che si inseriscono come larve nei corpi umani non è tema nuovo.
La novità enorme di "Alien " e tutta nella dinamica dell'azione, coinvolgente , appassionante, piena di tensioni e di sorprese,suspence;di tutto rilievo gli effetti cinematografici innovativi che faranno scuola per gli anni a veneri ...tutto oggi.
Definiamo meglio il film:
genere fantascienza ,thriller ,horror per le scene di vivida curdeltà che vengono rappresentate .
E'il film che porta al grande pubblico l' attrice Sigourney Weaver, allora appena ventottenne .
La lotta fra l'umano e l'alieno qui rappresentata è la paura dell'inconscio collettivo verso il non conosciuto.
Dunque ragazzi , che aspettate , entrate con me nell'astronavi infestata di alieni e difendiamo l'eorica Ellen Ripley da questi ferocii alieni...è rimasta da sola a lottare!!!!
Complimenti Ridley scott. eccellente lavoro,ben fatto.
voto 8.5
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[+] ok
(di pozzo)
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weach
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sabato 13 novembre 2010
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travolgente, innovativo, riferimento per tutti
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In qualche modo remake di “The Terror Beyond Space “ del 1958 e di “Terrore nello spazio “di Mario Bava del 1965,”Alien” in realtà è ispirato nella scenografia dal soggetto di O’Bannon e Rinald Shusett contro il quale, ad onor di cronaca, pende causa per plagio intentata dallo scrittore tedesco A:E.Vogt.
Centrale nella costruzione del film è il grafico Hans Ruedi Giger , inventore del mostro “Alien” ma anche consulente stretto per la parte scenica .
La parte musicale del film è frutto del lavoro di Jerry Goldsmith che collaborò , con forti disagi organizzativi ,con il regista Ridley Scott : Scott pretese di ingerirsi nella “stesura della base musicale” imponendo consistenti variazioni ai temi musicali scritti , fra cui l’iinserimento coatto nel base musicale del film di 2 brani sinfonici tratti dalla sinfonia Romantica di Howard Hanson e da Eine Kleine Nachtmusick di Wolfang Amedeus Mozart.
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In qualche modo remake di “The Terror Beyond Space “ del 1958 e di “Terrore nello spazio “di Mario Bava del 1965,”Alien” in realtà è ispirato nella scenografia dal soggetto di O’Bannon e Rinald Shusett contro il quale, ad onor di cronaca, pende causa per plagio intentata dallo scrittore tedesco A:E.Vogt.
Centrale nella costruzione del film è il grafico Hans Ruedi Giger , inventore del mostro “Alien” ma anche consulente stretto per la parte scenica .
La parte musicale del film è frutto del lavoro di Jerry Goldsmith che collaborò , con forti disagi organizzativi ,con il regista Ridley Scott : Scott pretese di ingerirsi nella “stesura della base musicale” imponendo consistenti variazioni ai temi musicali scritti , fra cui l’iinserimento coatto nel base musicale del film di 2 brani sinfonici tratti dalla sinfonia Romantica di Howard Hanson e da Eine Kleine Nachtmusick di Wolfang Amedeus Mozart.
Non dimentichiamo una cosa però, al di là del difficile carattere di Ridley Scott , fatto certo è che questo regista ,prima di “Alien” aveva già al suo attivo un altro capolavoro indiscusso della cinematografia mondiale “The duellist” del 1977 sulle schermaglie cavalleresche ambientato fra la fine del “700 e l’inizio dell “800”; quindi aveva già dimostrato la sua grandezza e capacità di coordinare , dirigere, elaborare un prodotto cinematografico di alto profilo.
Ridley Scott non realizza nel 1979 questo capolavoro thriller di fantascienza con connotazioni horror per circostanze imponderabili, ma tutto è la conseguenza di un patrimonio professionale di regia già acquisto ,che in questo caso ha saputo esprimersi al meglio.
"Alien "è thriller di fantascienza tecnologico con innovativi effetti speciali , una fantascienza anche horror , per la presenza di scene di alto contenuto di violenza e di sangue : ma qui torniamo ad un tema noto , live motive di Ridley Scott , il sangue come strumento di comunicazione sicuro, per avere accesso al pubblico attraverso ala sollecitazione dell’ ‘archetipo della violenza , strumento di sopravvivenza , strumento di rivendicazione dell’io che deve “resistere” contro il rischio di perdita.
Tutto ciò evidenzia una visione del mondo conflittuale, a tinte fosche, che si espande anche nella cinematografia successiva di Scott .
La storia del film è affascinante : una astronave commerciale la “Nostromo “ dopo un lungo viaggio ,in ibernazione, sospende il suo rotta per alcuni segnali di anomalia…i sette uomini dell’ equipaggio dovranno affrontare “un nemico terribile “alien”che si è introdotto nell’astronave ; si salverà , dopo furibondi combattimenti solo il terzo ufficiale Ripley interpretto splendidamente dalla ventottenne Sigourney Weaver ; con questa performance ,di indiscutibile efficacia , la citata attrice conquista la notorietà internazionale.
Un film traboccante di azione di suspance , di inventiva si dischiude ai vostri occhi, riferimento per tanta filmografia del genere negli anni a venire: che aspettate ,salite sull’ astronave con me , andiamo ad aiutare il comandante Ripley che è rimasta da sola a combattere contro il “misterioso ospite “sanguinario!!
Weach illuminati
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weach
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domenica 11 settembre 2011
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entrando nel fenomeno "alien"
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Ci si domanda quale sia statala forza intrinseca di questa filmografia complessiva di Alien ?
Quali scelte hanno contribuito a mantenere desta l’attenzione del pubblico per un ventennio ?
Quali meccanismi psicologici sono stati attivati con le tematiche proposte da “Alien “?
Per il primo quesito risponderei : la discontinuità nella continuità.
Sviluppiamolo:la continuità è garantita dal tenente Ripley impersonato mirabilmente per un ventennio da una potente Sigourney Weaver ; la discontinuità , intesa come tentativo di innovazione ,è individuabile dalla presenza di 4 regie differenti, tutte con un personale lettura del mondo” Alien “.
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Ci si domanda quale sia statala forza intrinseca di questa filmografia complessiva di Alien ?
Quali scelte hanno contribuito a mantenere desta l’attenzione del pubblico per un ventennio ?
Quali meccanismi psicologici sono stati attivati con le tematiche proposte da “Alien “?
Per il primo quesito risponderei : la discontinuità nella continuità.
Sviluppiamolo:la continuità è garantita dal tenente Ripley impersonato mirabilmente per un ventennio da una potente Sigourney Weaver ; la discontinuità , intesa come tentativo di innovazione ,è individuabile dalla presenza di 4 regie differenti, tutte con un personale lettura del mondo” Alien “.
Per il secondo quesito la risposta è più complessa perché coglierla correttamente significa aver percepito il messaggio implicito dell’intera filmografia Alien; azzardo la mia lettura:” stigmatizzare un eroe che combatte con audacia contro il diverso, contro il mostro , contro l’ignoto che dilaga nelle nostre vite”
Infine i meccanismi psicologici di Alien, apparentemente compressi da un azione travolgente, sono invece solidi e fanno leva su di una introspezione dell’essere dinamica mentre si confronta con tematiche che comunque ci riguardano: superare gli orizzonti solo eliocentrici terrestri; sentire intensamente il pericolo per la specie umana che potrebbe arrivare dallo spazio profondo;immaginare un sogno, affrontare integrazioni possibili fra dimensione umana e quella cibernetica;cogliere le problematiche di attualità come la clonazione .
Mentre il viso sempre più vissuto ,ma intenso, di Sigourney Weaver, resta vivido nei mie occhi mi viene da domandarmi se ci sarà un seguito di Alien? La risposta è : inevitabile !! Vediamo chi raccoglierà la nuova sfida ? Forse sarà Ridley Scott?
L'Alien di Ridley Scott in qualche modo remake di “The Terror Beyond Space “ del 1958 e di “Terrore nello spazio “di Mario Bava del 1965,”in realtà è ispirato nella scenografia dal soggetto di O’Bannon e Rinald Shusett contro il quallo, ad onor di cronaca, pende causa per plagio intentata dallo scrittore tedesco A:E.Vogt.
Centrale nella costruzione del film è il grafico Hans Ruedi Giger , inventore del mostro “Alien” ma anche consulente stretto per la parte scenica .
La parte musicale del film è frutto del lavoro di Jerry Goldsmith che collaborò , con forti disagi organizzativi con il regista Ridley Scott : Scott pretese di ingerirsi nella “stesura della base musicale” imponendo consistenti variazioni ai temi musicali scritti , con l'introduzione " di forza " nel base musicale del film di 2 brani sinfonici tratti dalla Romantica di Howard Hanson e da Eine Kleine Nachtmusick di Wolfang Amedeus Mozart.
Non dimentichiamo una cosa però, al di là del difficile carattere di Ridley Scott , fatto certo è che questo regista ,prima di “Alien” aveva già al suo attivo un altro capolavoro indiscusso della cinematografia mondiale “The duellist” del 1977 sulle schermaglie cavalleresche ambientato fra la fine del “700 e l’inizio dell “800”; quindi aveva già dimostrato la sua grandezza e capacità di coordinare , dirigere, elaborare un prodotto cinematografico di alto profilo.
Ridley Scott non realizza nel 1979 questo capolavoro thriller di fantascienza con connotazioni horror per circostanze imponderabili, ma tutto è la conseguenza di un patrimonio professionale di regia già acquisto ,che in questo caso ha saputo esprimere al meglio.
Alien è thriller di fantascienza tecnologico con innovativi effetti speciali , una fantascienza anche horror , per la presenza di scene di alto contenuto di violenza e di sangue : ma qui ricadiamo nel leitmotiv di Ridley Scott , il sangue come strumento di comunicazione sicuro, per avere accesso al pubblico attraverso ala sollecitazione dell’ ‘archetipo della violenza , strumento di sopravvivenza , strumento di rivendicazione dell’io che deve “resistere” contro il rischio di perdita.
La storia del film è affascinante : una astronave commerciale la “Nostromo “ dopo un lungo viaggio ,in ibernazione, sospende il suo rotta per alcuni segnali di anomalia…i sette uomini dell’ equipaggio dovranno affrontare “un nemico terribile “alien”che si è introdotto nell’astronave e si salverà , dopo furibondi combattimenti solo il terzo ufficiale Ripley interpretto splendidamente dalla ventottenne Sigourney Weaver ; con questa interpretazione ,di indiscutibile efficacia , la citata attrice conquista la notorietà internazionale.
Un film traboccante di azione di suspense , di inventiva si dischiude ai vostri occhi, riferimento per tanta filmografia del genere negli anni venire: che aspettate ,salite sull’ astronave con me , andiamo ad aiutare il comandante Ripley che è rimasta da sola a combattere contro il “misterioso ospite “sanguinario!!
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[+] straordinario
(di antonio montefalcone)
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laurence316
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venerdì 23 giugno 2017
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perché... nello spazio nessuno può sentirti urlare
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Una delle colonne portanti della fantascienza cinematografica, sicuramente uno dei film di genere più celebri, Alien è un film teso, angoscioso, cupo e claustrofobico che è in grado di catture appieno l'attenzione dello spettatore, nonostante l'ambientazione relativamente limitata. E il merito è di una scenografia perfetta e suggestiva (di Michael Seymour), "dove dietro la sofisticazione degli apparecchi si respira l'atmosfera funebre di un futuro già in disfacimento" (Mereghetti), e di una figura, quella del mostro (disegnata dal pittore H.R. Giger, con un certo carico di allusioni sessuali) che "riesce con la sua indeterminatezza a diventare metafora delle nostre paure più inconsce" (idem), prima fra tutte la paura dell'ignoto.
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Una delle colonne portanti della fantascienza cinematografica, sicuramente uno dei film di genere più celebri, Alien è un film teso, angoscioso, cupo e claustrofobico che è in grado di catture appieno l'attenzione dello spettatore, nonostante l'ambientazione relativamente limitata. E il merito è di una scenografia perfetta e suggestiva (di Michael Seymour), "dove dietro la sofisticazione degli apparecchi si respira l'atmosfera funebre di un futuro già in disfacimento" (Mereghetti), e di una figura, quella del mostro (disegnata dal pittore H.R. Giger, con un certo carico di allusioni sessuali) che "riesce con la sua indeterminatezza a diventare metafora delle nostre paure più inconsce" (idem), prima fra tutte la paura dell'ignoto.
Il film è un perfetto marchingegno narrativo, dal ritmo infallibile, che con il suo crescendo di tensione e suspense tiene letteralmente incollato allo schermo lo spettatore, impressionandolo e sconcertandolo in più d'un occasione (entrata nella storia del cinema e nell'immaginario (orrorifico) collettivo la scena della "nascita" del piccolo "alien").
Un capolavoro di genere che ha, tra l'altro, il merito di rompere uno dei tanti schemi della fantascienza tradizionale secondo il quale sempre si trovava un uomo nel ruolo dell'eroe, affidandolo invece in questo caso ad una donna (un'ottima Weaver, che con questo film divenne una star). Un thriller fantascientifico dalle tinte horror ancora insuperato ed ormai diventato un cult.
Dato il grande successo di pubblico, dà l’avvio ad un franchise (che rimane tra i più celebri della storia del cinema) composto da 3 seguiti (Aliens – Scontro finale, Alien³ e Alien – La clonazione), 2 prequel (Prometheus e Alien: Covenant) e 2 film “crossover” (Alien vs. Predator e Alien vs. Predator 2). Nel 2003 viene redistribuito nelle sale negli Stati Uniti in una versione director’s cut, della durata di circa 116’, con audio e video restaurati in digitale, che integra una scena di circa 4’, esclusa dal montaggio originale, che vede Ripley scoprire i “bozzoli” dell’alieno. Ciononostante, questa versione risulta complessivamente più corta di quasi un minuto, per via dell’accorciamento di diverse inquadrature, voluto da Scott per aumentare ancor di più la suspense. Oscar a Giger, Carlo Rambaldi, Brian Johnson, Nick Allder e Denys Ayling per gli effetti speciali.
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tiamaster
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domenica 22 maggio 2011
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stracult!!!!
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questo film e uno dei film più belli degli anni 70 e il migliore horror fantascientifico di sempre!!! angosciante,avvincente e shoccante un vero cult, ma il meglio del film e lui:l' alieno dalle due bocch:alien!
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paolo ciarpaglini
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mercoledì 6 maggio 2009
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alien.
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A mio avviso, il primo e migiore della quadrilogia.
A 30 anni dalla sua uscita nelle sale, ancora stupisce e costituisce un caposaldo assoluto. Metro di misura per la produzione del genere. Completamente ambientato all'interno di una nave da cargo, Alien, è la genesi stessa della fantascienza. Mai ridondante, misurato, sapientemente distillato, è un concentrato di acido che inizia a scorrere nelle vene. Terrore allo stato primordiale. Il computer di bordo, segretamente programmato con ordine di priorità assoluta in caso di rilevamento di vita aliena, sveglia l'equipaggio, mentre la nave sta facendo rotta per la Terra. Ma siamo appena a metà strada, quando l'equipaggio scenderà su un pianeta sconosciuto.
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A mio avviso, il primo e migiore della quadrilogia.
A 30 anni dalla sua uscita nelle sale, ancora stupisce e costituisce un caposaldo assoluto. Metro di misura per la produzione del genere. Completamente ambientato all'interno di una nave da cargo, Alien, è la genesi stessa della fantascienza. Mai ridondante, misurato, sapientemente distillato, è un concentrato di acido che inizia a scorrere nelle vene. Terrore allo stato primordiale. Il computer di bordo, segretamente programmato con ordine di priorità assoluta in caso di rilevamento di vita aliena, sveglia l'equipaggio, mentre la nave sta facendo rotta per la Terra. Ma siamo appena a metà strada, quando l'equipaggio scenderà su un pianeta sconosciuto. Viene rinvenuto l'antico rudere di un'astronave aliena, dove sembra essere accaduto qualcosa. Ed un membro dell'equipaggio, durante la perlustrazione, è vittima di un'essere che gli si avviluppa saldamente alla faccia. Riportato immediatamente all'astronave, il comandante, una giovanissima Sigourney Weaver, non intende aprire il portello. Lo farà, ma è l'inizio dela tragedia. Dopo alcuni giorni in cui l'essere è rimasto sldamente avvinghiato al volto dell'uomo, muore, distaccandosi. Ma mentre sono tutti a cena, felici per la guarigione dell'amico, accade l'impensabile; l'uomo inizia ad avere convulsioni, sembra soffrire maledettamente, ma non sappiamo perchè. Presto detto; un'essere gli sfonda il torace uscendo e dileguandosi. Il resto dell'equipaggio è attonito, scioccato. Inizia così la caccia a quella 'cosa'. Uno ad uno l'equipaggio verrà sterminato dall'essere alieno, cresciuto in poche ore a dismisura. L'ultima a restare viva è la protagonista Sigourney, a cui non resta che tentare la fuga dalla nave. Prima di partire però, innesca l'autodistruzione mediante nuclearizzazione della stessa. L'atmosfera è da cardiopalma, una corsa contro il tempo che manca. Mentre disperatamente cercherà di raggiungere la navetta di emergenza, per fuggire, l'essere lo impedisce. Decide così di rinunciare, ma il conto alla rovescia sta per diventare inarrestabile. Freneticamente cerca di bloccare l'autodistruzione, invertendo il processo attuato, ma è troppo tardi. L'allarme, l'ultimo di evaquazione scatta e si fa assordante aumentando la tensione che diviene spasmodica. Fra i vapori che vengono scaricati, ei corridoi, riesce infine a raggiungere la navetta. Ma proprio quando sta per indossare la tuta, e sembra fatta, si accorge che l'essere è li con lei. Sono momenti di panico puro, in cui la protagonista invece, riesce a mantenere la calma, e lucidità. Unici appigli che possono ancora salvarle la vita. Studia un piano, l'ultimo tentativo per sopravvivere. Vestita, si assicura saldamente alla poltrona di comando e proprio all'ultimo istante, apre, quando è ormai nello spazio, il portello. La decompressione risucchia l'essere verso l'esterno, ma si avvinghia ai bordi della porta. Infine lei riesce a trafiggerlo con una sorta di fucile a fiocina, ed a scaraventarlo 'per sempre', nello spazio. Inizia così il ritorno, ed il rapportoregistrato sull'accaduto; "..è il comandante..., i membri dell' equipaggio sono tutti deceduti, sono sola..., chiudo". Aggancio opportunamente studiato per il proseguo, o forse, visto il successo riscosso dal film, trovato in seguito. Molto bello, anche se logicamente rivisto oggi appare datato, soprattutto negli effetti speciali. Ma la trama non ha perso neppure un po del suo fascino. Semplicemente terrificante.
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[+] il terrore senza tempo...
(di sergio82)
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fedson
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domenica 6 ottobre 2013
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capostipite del thriller fantascientifico!
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L'astronave Nostromo, in viaggio di ritorno verso la Terra, fa tappa su uno sconosciuto pianeta il cui satellite manda un segnale di soccorso. Durante la fermata, un membro dell'equipaggio viene attaccato da una piccola creatura che si rivelerà un essere ostile per tutto l'equipaggio, mettendolo a rischio di morte. Ridley Scott crea, nel lontano 1979, quello che si mostrerà essere un assoluto capolavoro della storia del cinema di tutti i tempi (fantascientifico e non), destinato ad occupare il podio dei film fantascientifici (insieme a Blade Runner, figlio anch'esso della mente di Scott). La creatura, partorita dall'incommentabile genio di Hans Ruedi Giger e Carlo Rambaldi, è l'emblema di un cinema che si modernizza sempre più nel tempo, fino a superare i confini della mente umana nei confronti dell'ignoto spazio e degli oscuri abitanti che lo abitano.
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L'astronave Nostromo, in viaggio di ritorno verso la Terra, fa tappa su uno sconosciuto pianeta il cui satellite manda un segnale di soccorso. Durante la fermata, un membro dell'equipaggio viene attaccato da una piccola creatura che si rivelerà un essere ostile per tutto l'equipaggio, mettendolo a rischio di morte. Ridley Scott crea, nel lontano 1979, quello che si mostrerà essere un assoluto capolavoro della storia del cinema di tutti i tempi (fantascientifico e non), destinato ad occupare il podio dei film fantascientifici (insieme a Blade Runner, figlio anch'esso della mente di Scott). La creatura, partorita dall'incommentabile genio di Hans Ruedi Giger e Carlo Rambaldi, è l'emblema di un cinema che si modernizza sempre più nel tempo, fino a superare i confini della mente umana nei confronti dell'ignoto spazio e degli oscuri abitanti che lo abitano. Abitanti che possono essere simpatici e goffi alieni (come si vedrà qualche anno dopo nell' E.T. di Spielberg), oppure creature solitarie e fisicamente inquietanti il cui istinto omicida prende il sopravvento sulla loro indole aliena e verso ciò che gli è sconosciuto (come in questo caso). Le mille emozioni e l'inamovibile senso di ansia che pervade la pellicola vengono raccontati da uno dei più capaci registi inglesi che raggruppa un cast a dir poco insuperabile, complessivamente capeggiato dalla scoperta di Sigourney Weaver, talentuosissima attrice la cui sensuale femminilità viene affiancata alla mascolinità del tenente RIpley, da lei coraggiosamente interpretato; fino ad un grandissimo John Hurt, attore britannico di repertorio shakesperiano, qui in una performance memorabile. Ci si incanta e ci si spaventa di fronte ai pericoli che il cosmo ha in serbo per l'equipaggio della Nostromo, e Scott è preparatissimo nel rappresentarli in tutta la loro misteriosa essenza ed ostilità nei confronti del mortale genere umano, ancora una volta alle prese col suo ingegno, le sue conoscenze ed il suo estremo eroismo. Ma si tratta anche di un regista che offerse al pubblico del tempo un cinema di puro intrattenimento, perfettamente confezionato in un thriller fantascientifico la cui tensione aumenta sempre più verso la fine del film, in un riuscito livello di spettacolarità al di là di ogni aspettativa. La linearità narrativa, poi, va avanti nel suo tenebroso sentiero come il viaggio della Nostromo fino a rallentare improvvisamente (in senso più che positivo) nei numerosi labirinti claustrofobici che vedono gli esseri umani a dibattersi con le loro paure a dispetto di qualcosa (o peggio ancora, QUALCUNO) a loro sconosciuto. Tecnologicamente inappellabile, terribilmente ansioso, impampabilmente pauroso, grandiosamente interpretato e meravigliosamente raccontato. A voi, umani, Alien di Ridley Scott!
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f.vassia 81
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giovedì 24 febbraio 2011
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un classico dell'horror fantascientifico
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Celeberrimo film di fantascienza con sfumature horror, dotato di una tensione inarrivabile. Eccellente l'ambientazione claustrofobica, valorizzata ulteriormente dal talento visivo di Scott, mentre la sceneggiatura contribuisce a rendere l'opera una macchina filmica perfetta, dove l'angoscia dei protagonisti diventa continuamente quella degli spettatori. Parte della critica ha visto nel mostro l'incarnazione delle paure inconsce dell'uomo, ma potrebbe anche esere una qualità "postuma", che il regista e gli autori non avevano preventivato. Indimenticabile la Weaver, insolita ( per il genere ) eroina superdeterminata e dotata di una certa carica erotica che si palesa soprattutto nel finale.
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