Quattro ex- soldati, uno ubriacone, uno strozzino, l'altro padre di un figlio avuto con una ragazzina durante la guerra e l'ultimo allo sbando per Londra, vengono reclutati da un industriale, per recuperare un ex capo di stato africano, tenuto prigioniero dal dittatore di Zembala, salito al potere con un colpo di stato. Il Padre di famiglia e lo sbandato ci lascieranno la pelle, insieme alla maggior parte del gruppo di reclutati, mentre i due sopravissuti vendicheranno la morte degli amici, provocata dall'industriale che li ha assoldati. Ottimo film, più d'azione che d'avventura, che ha tanti punti forti, la sceneggiatura e dialoghi coincisi di Reginald Rose, il montaggio praticamente perfetto di John Glen e la regia di stampo bellico di Andrew V. MacLaglen. Lo rende ancora più potente la critica al colonialismo e al razzismo, le scene drammatiche di morte, l'amore per la patria(cosa ben più sentita dagli inglesi che dagli americani balordi), e la lealtà verso i compagni. Bellissimo e profondo il tema musicale scritto e interpretato da Joan Armatrading. L'unico errore: il film dovrebbe essere ambientato negli anni 50 circa, ma gli usi e costumi sono degli anni in cui è girato il film, se non fosse per questo sarebbe un film perfetto.
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