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Alberto Lattuada è un regista raffinato, di grande cultura, ingiustamente relegato ad un ruolo di "guardone" di procaci teen agers, ma in realtà un profeta del "bello" della purezza artistica, quasi un David Hamilton trasferito nel mondo del cinema . Così come sei è un film degli anni 70, lo si capisce dalle inquadrature, dalle atmosfere, dalla splendida musica di Ennio Morricone che incorniciano le tenere curve di una giovanissima Nastassia Kinski, dagli stacchi sulle Malboro fumate in continuazione da Mastroianni che riempie la scena come solo lui sa fare. La trama è scontata e forse poco credibile : un dubbio di carnalità che attanaglia il protagonista impedendogli di vivere appieno una storia d'amore che comunque non potrà mai essere a lieto fine, come ne "Il tigre" di Dino Risi, ma si snoda su piccole allusioni, su ricerche crociate fatte tramite un notaio , tra incontri e fughe di ambedue fino all'esito finale , la ragazza che esce di scena in maniera traumatica in un closing tipico di quegli anni, quando la società borghese, cristallizzata, non ammetteva questi legami fuori dagli schemi comuni.
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