Il diavolo probabilmente

Francesco Bolzoni

Lo scenario slavato e inquietante, così ben reso dalla fotografia di Pasqualino De Santis, entro il quale si muovono Charles, Michel e le loro due amiche, Edwige e Alberte, sembra opera di un pittore che, per difetto di natura, non potrà mai giungere all’armonia. Il diavolo, il vecchio avversario dell’uomo, pensa Bresson, non agisce più a livello individuale.
Stavolta, a differenza di quanto avveniva in precedenti film del regista (vedi Mouchette e Au hasard Balthazar, per esempio), quasi non incontriamo figure narrative che si dedichino,
consapevolmente, alla partita con il male. [...]

di Francesco Bolzoni, articolo completo (1602 caratteri spazi inclusi) su Avvenire 23 aprile 1978