Primo film di Benigni(suoi soggetto e sceneggiatura), anche se la regia è di Giuseppe Bertolucci. Il più emblematico, se non il migliore: certo emblematico di una totale differenza rispetto al cinema di allora: la discoteca anni Settanta, in Italy ancora piuttosto "balera", anti-"Saturday night fever". Straordinaria ricognizione socio-antropologica sul cattocomunismo made in Italy, seppure nella"laica"campagna toscana. Alcune sequenze eccelse da segnalare: delirio poetico di Cioni/ Benigni quando crede morta la mamma(lui gatto mammone), la "carambola"a base di sequenze interrotte(montaggio frenetico)quando il Cioni sfugge al fidanzamento con la zoppa. Straordinarie performance attorali di Benigni, del compianto Carlo Monni, dell'altrettanto compianto Mario Pachi, attore quasi solo noto per le prove teatrali, bistrattato per le sue scelte ideologiche, non "politically correct". Un inno(anche critico, non solo apologetico)alla toscanità. El Gato
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