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"Squadra antiscippo"(Brunco Corbucci, scritto con Mario Amendola, 1976), primo film in cui Milian.Er Monnezza passa alla"concorrenza"diventando il maresciallo Nico Giiraldi: indaga su una serie di scippi, scoprendo che il vero"dominus"delle varie azioni criminose, tutte legate tra loro, è un gangster italo-yankee, dai vari nomi e dalle molteplici identità, che è il"re"del riciclaggio di denaro, come si suol dire, "sporco". Lo farà fino all'ultimo, scoprendo gli altartini, con i suoi modi bruschi ma umani con i puù deboli e con i"non protetti"dalla legge. Primo film della serie, decisamente innovatore, si inserisce con intelligenza nel filone detto"poliziottesco", non rinunciando alle sequenze violente(il"traditore"sostanzialmente sciolto nell'acido è la situzione più"forte", in questo senso), senza rinunciare a mostrare di Roma"caput mundi"anche gli aspetti più"brutti"e meno"frequentati"dal cinema e dall'intellettualità anche carca alla sinistra borghese. Eredità neorealista(meglio: del neorealismo)oppure di Pier Paolo Pasolini, scomaprso come noto, pochi mesi prima(due novembe 1975, mentre il film esce nel marzo 1976, venendo dunque realizzato forse anche prima dellìuccisione del grande regista.scrittore.poeta-drammaturgo)? Una questione irrisolta e forse difficile da risovlere anche quando dallìuscita dal fikm saranno passati molti anni, rispetto ad oggi. Fatto sta che un cinema certamente"commerciale"come quesot di Corbucci-Milian riesce a penetrare in dimensioni che , altrimenti, sarebbbero rimaste"ignote"al cinema che i critici hanno amato e discusso come fosse una srota di "vangelo", il che non vuol dire, beninteso, che anche i film della serie Milian.-Giraldi non nascano con la volontà di fare incassi da record, incassi, peraltrro, realizzati senza alcuna difficoltà, anzi. Da noate, nel film, l'esordio di Maria Rosaria Omaggio, un personaggio prettamente televisivo, ma anche, soprattutto, la figura di Jack Palance, come arechtipo dl"viltain"insospettabile per antonomasia, un ruolo che Palance aveva avuto già in precedenteza e che dopo questo film diverrà quasi una"cifra"della sua recitazione e intepretazione. Le musiche di Guido e Maurizio de Angelis qui appaiono poco adatte all'azione che si svolge paralllelamente, quasi divenendo una sorta di"tormentone". El Gato
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