Sherlock Holmes: soluzione sette per cento |
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Un film di Herbert Ross.
Con Robert Duvall, Laurence Olivier, Alan Arkin, Samantha Eggar, Vanessa Redgrave.
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Titolo originale The Seven-per-Cent Solution.
Commedia,
Ratings: Kids+13,
durata 113 min.
- USA 1976.
MYMONETRO
Sherlock Holmes: soluzione sette per cento
valutazione media:
3,13
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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film notevole, pieno di inventivadi elgatolocoFeedback: 257587 | altri commenti e recensioni di elgatoloco |
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venerdì 10 novembre 2017 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Tratto da un bel romanzo di Nicholas Meyer, che del film ha scritto anche la sceneggiatura, questo"The Seven-per-Cent-Solution"di Herbert Ross, del 1976, rimane e torna in mente sempre: unisce(merito di Meyer)due elementi , uno marginale e l'altro ignorato nei romanzi su Hoimes di sir Arthur Conan Doyle: uno è l'uso della droga(cocaina al 7%, appunto)da parte di Sherlock e l'altro l'inizio della psicanalisi, dove bisogna dire che tra fine '800 e inizio Novecento nascono i racconti e romanzi del medico-.scrittore capace di immortalare un personaggio, si sviluppa anche la psicanalisi, ma non sappiamo quanto e come eventualmente Conan Doyle ne fosse realmente a conoscenza-forse in forma vaga, indiretta. Interessante il fatto che la coppia Meyer-Ross recuperi più che altro gli inizi della teoria e prassi clinica freudiana, ossia l'ipnosi, che praticava all'inizio della suca ricerca e carriera, sulle orme di Charcot e in collaborazione con Breuer, ma che poi abbandona. Fecondo il racconto, che merita quasi di essere letto come"integrazione del Holmes"conan-doyliano... Il flm gioca sulla misoginia di Holmes, sulla droga(in nessun romanzo di Conan Doyle se ne parla molto, ma neppure nei film da lui ispirati, salvo in questo), con paesaggi nuovi(la fuga in treno da Vienna a Istanbul o quasi, con tante scene d'azione), ma è forse più interessante come il genio holmesiano si fonda, contaminandolo,. con quello di Freud, quasi fecondando un nuovo metodo, che è più che un metodo, una nuova epistemologia, di "detection-analisi", poitremmo quasi dire, coniando un nuovo lemma... Azione, autoanalisi da parte di Holmes(qui iroso, inquieto, quanto è invece sempre calmo e riflessivo, very british altrove, a iniziare da Conan Doyle...), scoperta(forse)dell'amore alla fine in rapporto al superamento dell'atavica misoginia e altro ancora, molto, in questo film che Ross, regista eclettico quanto sempre di qualitàsupi anche"Play It Again, Sam"con WOody Allen(1972)e"Fanny Lady"(1975) dimostra di essere stato troppo a lungo ingiustamente marginalizzato, comunque non valorizzato al meglio. Gli interpreti sono eccelsi: da Alan Arkin(Freud)a Nicol Williams(Sherlock), da Robert Duvall(Watson)a Vanessa Redgrave(la cantante, attrice finita non per sua volontà nella droga), per non dire di sir Laurence Oliver, nei panni dello scienziato Moriarty, che Holmes considera il"Napoleone del male". El Gato
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