Gian Luigi Rondi
Il Tempo
È la seconda parte di quel Novecento di Bernardo Bertolucci di cui è già uscita un mese fa la prima parte. Tanto felice era quella prima parte, tanto questa nuova, il secondo atto, è discutibile, fastidiosa, zeppa di contraddizioni e di errori. Quelle doti, infatti, così rare e così belle che di Novecento primo atto, con quell’invenzione di un cinema davvero “popolare”, facevano uno dei film italiani più significativi di questo decennio, cedono qui il posto quasi ai difetti contrari, sostituendo la disarmonia all’armonia e l’orrore esibito e gridato alla rivisitazione proustiana, meditata e interiore, dell’adolescenza. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (4919 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 26 settembre 1976
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