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Largo spazio alla musica(chiaro che fosse così, con due superstars come Barbra Streisand e Kris Kristofferson), ma adeguato spazio anche al dramma, in un film che vede i due, da sempre ugualmente impegnati sul palco come in scena(intendendo lo schermo, però), in un film drammatico, , appunto(che non esclude anche momenti comici, ma non è là, il"punto caldo"del film), questo"A star is born"di Frank Pierson, che riflette ancora-siamo nel 1976-l"'epopea"hippie, ossia quel complesso di sentiments, di idee, anche confuse, di creatività spesso"folle"che oscilla tra individualismo e"comunitarismo", tra volontà di affermarsi e "menefreghismo", con forti accenti che sono dirottati verso il sentimento puro, un po'di maledetissimo neo-romantico. Non importa molto, in questo caso, che si tratti di un remake, in quanto questo film con il suo"antenato"ha poco o nulla a che vedere... la personalità dei due protagonisti è talmente dirompente da tagliare i ponti con ogni"prima"possibile, salvo la storia(la giovane artista che si appoggia a un"mentore", che poi sarà anche l'amante e poi anche lo sposo), dove l'idea del musicista"maudit"(qui Kristofferson)e della sua"allieva"è forte, ma anche quello spirito tardo-hippie, nei colori, nel richiami ai grandi concert-raduni sull'erba etc., che altrimenti non si trova più, nel nostro tempo. Certo non è"Easy Rider"perché ormai il kairòs(spirito del tempo)era un altro, ma rimangono le tensioni irrealizzate e tuttavia presenti. Volendo, c'è qualche lungaggine, ma il film c'è, in pieno, tra contraddizioni, gioia, dolore, sfoghi di ogni tipo El Gato
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