Qualcuno volò sul nido del cuculo

Acquista su Ibs.it   Soundtrack Qualcuno volò sul nido del cuculo   Dvd Qualcuno volò sul nido del cuculo   Blu-Ray Qualcuno volò sul nido del cuculo  
Un film di Milos Forman. Con Jack Nicholson, Louise Fletcher, William Redfield, Will Sampson, Brad Dourif.
continua»
Titolo originale One Flew over the Cuckoo's Nest. Drammatico, Ratings: Kids+16, durata 133 min. - USA 1975. MYMONETRO Qualcuno volò sul nido del cuculo * * * * 1/2 valutazione media: 4,86 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   

Inno alla libertà e favorevole al rispetto umano. Valutazione 4 stelle su cinque

di Great Steven


Feedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven
sabato 27 febbraio 2016

QUALCUNO VOLò SUL NIDO DEL CUCULO (USA, 1975) diretto da MILOS FORMAN. Interpretato da JACK NICHOLSON, LOUISE FLETCHER, WILL SAMPSON, DANNY DEVITO, BRAD DOURIF, CHRISTOPHER LLOYD, WILLIAM REDFIELD, SYDNEY LASSICK, PETER BROCCO, DEAN R. BROOKS
Nel manicomio statale di Salem (Oregon), arriva un giorno Randall Patrick McMurphy, ex detenuto di un penitenziario accusato al processo di violenza sessuale ad una minorenne e di altri reati. Il suo soggiorno presso la struttura psichiatrica, come gli spiega il capo del suo reparto (che comprende diciotto pazienti), servirà a vagliarlo allo scopo di stabilire se soffra o meno di un disturbo mentale grave. Ma fin da subito Randall, individuo anarchico e insofferente all’autorità e al dispotismo, mostra comportamenti anticonformisti con gli altri degenti della clinica: organizza partite a carte usando le stecche delle sigarette come poste di gioco, insegna a giocare a pallacanestro ad un nativo americano corpulento e sordomuto (che poi si rivelerà in grado di udire e favellare), finge di prendere le medicine per poi sputarle in faccia ad un altro recluso, non rispetta gli orari di chiusura delle luci perché vuole vedere il campionato di baseball e addirittura un giorno conduce tutti i pazienti all’esterno del manicomio per portarli a pescare in alto mare a bordo di un’imbarcazione. Le sue azioni dirompenti vengono subito malviste dalla dottoressa Mildred Ratched, capoinfermiera del suo reparto, a Randall particolarmente invisa per i suoi modi rigidi e bacchettoni. Ma la solidarietà nei confronti di McMurphy non tarda ad arrivare da parte di tutti coloro che condividono con lui la stessa situazione di rifiuto da parte della società dei sani: il gigantesco capo indiano, il ritardato mentale Mancini, l’introverso Billy Bibit, ragazzo affetto da balbuzie, e il verbalmente incontinente Charlie Cheswick. Compreso che i suoi compagni sono comunque persone talentuose e rispettabili, McMurphy decide di organizzare insieme a loro la fuga verso il Canada ma, dopo una notte di baldoria con donne di facili costumi, l’ubriachezza impedisce a tutti di scappare dall’ospedale. Vedendo l’ospedale sottosopra, la mattina dopo la capoinfermiera infligge a Billy una drastica violenza mentale che porta il ragazzo a suicidarsi. Per ripicca nei riguardi dell’amico morto, McMurphy aggredisce fisicamente la Ratched, tentando di strangolarla. Viene stordito e lobotomizzato. Terminata l’operazione chirurgica, il capo indiano (l’unico uomo in tutto il reparto che gli abbia mostrato sentimenti di amicizia davvero leali) lo accoglie fra le sue braccia e, per evitargli di soffrire inutilmente, lo soffoca con un cuscino. Riesce poi a riacquistare la libertà come lo stesso Randall gli aveva promesso mentre architettavano il relativo piano. È riconosciuto come uno dei maggiori film di ogni epoca sul tema del disagio mentale, e soprattutto come una pietra miliare per quanto concerne la spiegazione del sistema di vita e gerarchico all’interno di una struttura psichiatrica: le sevizie innominabili praticate in simili istituzioni vengono smontate, attaccate moralmente e colpite al cuore con un’eloquenza da far venire i brividi. La sceneggiatura, che trae linfa vitale dal romanzo di Ken Kesey dal titolo omonimo, scritto nel 1962 ma giunto in Italia solo nel 1976, tradotto da Rizzoli Editore, analizza tutte le singole forme di malessere a cui i pazienti sono costretti per la loro esistenza reclusa ed esclusa dal resto del mondo, sottolineando con ardore ed eloquenza le potenzialità e le capacità che comunque questi sfortunati e maltrattati individui posseggono per condurre, ciononostante, una vita che meriti di essere vissuta con la loro coltivazione. Il film vale soprattutto per un coacervo di interpretazioni magistrali e irripetibili: oltre ad un J. Nicholson straordinario per autoironia e cruciale sarcasmo (premiato con l’Oscar come anche la Fletcher per il ruolo antipaticissimo e strapotente della riottosa infermiera), si distinguono molto bene anche: un giovanissimo D. DeVito che già sa sfruttare la sua mimica facciale e la sua corporatura per una parte (quella di Mancini) costruita appositamente per lui; B. Dourif, in uno dei primi ruoli fondamentali della sua carriera, nel dare al timidissimo Billy un volto e una sensibilità angosciante; W. Sampson, reale nativo americano creek, nell’impersonare l’indimenticabile e struggente Bromden; e anche C. Lloyd, al suo esordio nel grande schermo. È anche una delle poche pellicole ad aver portato a casa i cinque Academy Awards più importanti: attore protagonista, attrice protagonista, film, regia, sceneggiatura non originale (Bo Goldman & Lawrence Hauban). Il ceco Forman firmò, grazie a One Flew Over the Cuckoo’s Nest, il suo primo autentico successo di pubblico e anche la prima opera di una maturità artistica che verrà ulteriormente gratificata da successivi capolavori, eticamente discutibili fin che si vuole ma stilisticamente inappuntabili, come Amadeus, Hair e Man on the Moon. Il regista dimostrò ormai di essersi fatto le ossa e di saper scegliere contributi tecnici di infallibile efficacia e precipua qualità, fra cui spiccano senza ombra di dubbio musiche sottilmente penetranti e una fotografia a colori semplice ma incisiva. Il film è ormai stato elevato a classico anche del cinema comico-drammatico statunitense, in particolar modo di quel genere che riesce a innescare un caustico divertimento pur trattando questioni rilevanti e seriose. Imperdibile e consigliabile agli studenti di scienze sociali e psicologiche.

[+] lascia un commento a great steven »
Sei d'accordo con la recensione di Great Steven ?

Sì, sono d'accordo No, non sono d'accordo
100%
No
0%
Scrivi la tua recensione
Leggi i commenti del pubblico

Ultimi commenti e recensioni di Great Steven :

Vedi tutti i commenti di Great Steven »
Qualcuno volò sul nido del cuculo | Indice

Recensioni & Opinionisti Premi
Multimedia Shop & Showtime
MYmovies

Pubblico (per gradimento)
  1° | federico
  2° | riccardo-87
  3° | barson
  4° | paranoidandroid
  5° | maxam
  6° | filippo catani
  7° | j.j.winston
  8° | brunopepi
  9° | tizianastanzani
10° | paolo 67
11° | mr.qwerty
12° | redbaron990
13° | paolomiki
14° | byrne
15° | cimosa
16° | robi neftali
17° | kayako
18° | cinephilo
19° | p.pierlo94
20° | great steven
21° | biso 93
22° | gianlublue
23° | paolino77
24° | paolo 67
25° | paolocorsi1967
26° | brando fioravanti
Premio Oscar (19)
Nastri d'Argento (2)
Golden Globes (12)
David di Donatello (4)


Articoli & News
Scheda | Cast | News | Trailer | Poster | Foto | Frasi | Rassegna Stampa | Pubblico | Forum | Shop |
prossimamente al cinema Film al cinema Novità in dvd Film in tv
Altri prossimamente » Altri film al cinema » Altri film in dvd » Altri film in tv »
home | cinema | database | film | uscite | dvd | tv | box office | prossimamente | colonne sonore | Accedi | trailer | TROVASTREAMING |
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies® // Mo-Net All rights reserved. P.IVA: 05056400483 - Licenza Siae n. 2792/I/2742 - credits | contatti | redazione@mymovies.it
Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso
pubblicità