“C’è un tempo e un luogo giusto perché qualsiasi cosa abbia principio e fine.” (Miranda)
Peter Weir è un regista che ha sempre saputo regalarci grandi emozioni , anche se fra i suoi numerosi successi , da ” the Truman Show” a “Master & Commander”, da “The witness” a “Green card”, certamente il suo più importante gioiello è a ragione considerato ”L’ attimo fuggente “: è un peccato però che pochi ricordino il suo primo grande capolavoro, ”Picnic ad Hanging Rock”, la pellicola che ha finalmente fatto conoscere il suo grande talento fuori dai confini della terra d’Australia. Tratto da un romanzo di Joan Lindsay, girato con basso budget e attori prevalentemente sconosciuti, il film vive del fascino misterioso di questa terra , delle sue montagne sconosciute, serpenti e animali velenosi, un incanto che profuma di una libertà incredibilmente attraente ; altrettanto magnetiche e fatali sono le giovani collegiali Marion, Irma e la splendida Miranda (è bella come la Venere di Botticelli, dirà la sua insegnante), troppo pure per essere lasciate in un mondo falso e ipocrita che cela dietro le buone maniere malvagità e avarizia, troppo perfette ed eteree per restare a vivere una vita di prigionia intrappolate nei loro corsetti: la natura le richiama, le vuole con sé perchè si uniscano alla perfezione del creato e le ragazze non possono fare altro che seguire il loro destino su per la montagna , accompagnate dalla loro insegnante Miss McCraw, anche lei dotata di qualità che non possono e non devono essere deturpate dalla crudeltà del mondo. la loro sorte sembra dunque essere segnata fino a quando il giovane Michael , che aveva scorto solo per pochi attimi prima della scomparsa il volto di Miranda ed era rimasto folgorato dalla sua bellezza , non inizia una disperata ricerca che lo condurrà fino in cima alla montagna , quasi per strapparla via a quella natura gelosa che l’aveva voluta per sé : riuscirà soltanto a ritrovare Irma, che non ricordando nulla dei giorni trascorsi e del destino delle sue amiche, portata via con violenza da quella roccia che l’aveva accolta , sarà reintrodotta di nuovo nel microcosmo artefatto del collegio vittoriano, dove le compagne non potranno fare altro che tormentarla e schermirla , ansiose di risposte che la ragazza non potrà o non vorrà rivelare . La fragile Sara , compagna di collegio innamorata di Miranda , sarebbe forse stata destinata a seguire la sua amata su per la montagna se la direttrice del collegio Miss Appleyard non le avesse impedito di andare al picnic: chiamata con altrettanta insistenza, solo con una terribile morte potrà compiere il suo destino . L ‘ avara direttrice , divorata dalle colpe e dai rimorsi per le sue azioni , cerca quindi asilo fra le braccia della montagna che però non accetta creature impure e scellerate , facendola cadere rovinosamente giù per un dirupo : la spiegazione degli avvenimenti resterà per sempre avvolta nel più fitto mistero . I paesaggi mozzafiato resi attraverso repentini e magnetici movimenti di camera, la musica trascinante e suggestiva , le misteriose atmosfere incapaci di arrivare a una risoluzione ma per questo ancora più accattivanti, rendono “Picnic ad Hanging Rock ” un’opera inquietante e complessa, capace di prestarsi a innumerevoli chiavi di lettura e soluzioni che lo spettatore potrà divertirsi a immaginare , ma che vedranno in ogni caso l ‘ impervia e impenetrabile roccia , selvaggia , misteriosa , brutale e tentatrice come solo la natura sa essere , protagonista assoluta.
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