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Usctito non proprio a ridosso ma poco dopo"The Exorcist"di Friedkin , che a suo modo è e rimane un capoavoro, questo"L'Esorciccio"(1975), di e con Ciccio Ingrassia, nel periodo di separazione da Franco Franchi, ne è palesamente la parodia, fin dall'inizio, con l'episodio dell'amuleto(del Medio oriente), che sembra quasi un calco, ma ha più che altro una funzione smitizzante rispetto al classico di due(mi sembra)anni prima. Rock come"possessione"(ma senza polemica verso il genere musicale in questione), danze sfrenate e altro sarebbero sintomi di"possessione", dove, ovviamente, il lemma è totalmente da riesaminare nel significato profondo. Quasi lo scatenamento dei sensi, lo"sregolamento di tutti i sensi"(RImbaud)contro il vivere troppo serioso... Da rivedere, nella sua limitatezza ma non insignificanza, questo film che vedere l'emergere di un Lino Banfi ancora abbastanza giovane(qui fa il ragazzo, ma insomma, il giovane adulto, se confrontiamo l'anagrafe)e i doppio ruolo di regista e attore di Ingrassia, che aveva già interpretato un ruolo fondamentale in"Amarcord"di Fellini...Ma anche Didi Perego e un inedito Ubaldo Lay che fa la parodia(o quasi)del suo"immortlae""Tenente Sheridan"... Demistificante, appunto, come racconta anche Dom Giovanni Franzoni, che aveva condotto con sé al cinema un giovane traumatizzato dal film d Friedkin. E anche, perché no, un ritratto per nulla mal realizzato di un paese italiano... El Gato
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