Gian Luigi Rondi
Il Tempo
C’è odor di paese fin dal titolo. È sapore di leggenda, di favola, di beffa di campagna. Ce li evoca Pupi Avati con i piedi ben saldi nella sua grassa terra emiliana, scherzando con fanti e con santi, iroso e pietoso, devoto e blasfemo, ora esaltato e tempestoso fino alla follia (la “follia” classica delle Romagne), ora perfidamente intento invece a giocare alla follia mettendo in burla anche quella. Come tutto. Nello stesso momento in cui prende tutto sul serio. E ti serra le viscere, e ti fa piangere, proprio mentre stavi ridendo, ghignando. [...]
di Gian Luigi Rondi, articolo completo (7864 caratteri spazi inclusi) su Il Tempo 25 gennaio 1975