La bestia |
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Un film di Walerian Borowczyk.
Con Lisbeth Hummel, Sirpa Lane, Elisabeth Kaza, Pierre Benedetti, Guy Tréjan.
continua»
Titolo originale La bête.
Drammatico,
durata 104 min.
- Francia 1975.
MYMONETRO
La bestia
valutazione media:
3,67
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'armonia violata del mondo naturaledi FaberFeedback: 0 |
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mercoledì 12 novembre 2008 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Il tema di questo film è naturalmente il confronto, talvolta eruttivo, tra l'uomo e la natura. La storia è la seguente: in un vecchio castello, arroccato tra la dispersiva flora delle paludi francesi (quindi di chiarissima ispirazione sadiana), i padroni dello stesso, si arrabattono in tutti i modi per contattare un eminenza vaticana, a Roma, fratello di uno degli abitanti della desertica maggione, per chiedergli un beneplacito riguardo qualcosa! Il vescovo però si fa sempre negare al telefono. Talora i galoppini del vaticano riattaccano addirittura la cornetta, nonappena odono il nome del fratello del Vescovo, che chiede d'esso. Il mistero è risolto per tappe: si scopre che la famiglia nobiliare residente nel vetusto e venusto castello è in forte crisi finanziaria e che l' unico mido di salvare la barca, sarebbe quello di far sposare il figlio del Duca, un certo Maturen (un giovane non certo di bell'aspetto e che passa le sue giornate ad osservare i cavalli accoppiarsi, inspiegabilmente attratto)con una giovane figliola, molto facoltosa, arrivata in Francia dai paesi lontani. Quando questa giovane fanciulla arriva al castello, viene sempre più messa sul chivalà dalla sua goverante, donna molto ieratica e di quella che si chiama "freddezza teutonica", la quale sembra sapere di una vecchi e orribile storia che riguarda proprio quel castello e la sua vecchia abitante: una duchessa. Il Duca attuale però chiarisce e smentisce subito tutto:c'è una stupida maledizione che gravita attorno al acstello, che prevede che "una notta ogni tot. anni, una bestia si presenta al castello e gna, fgna, gna, gna... tutte fandonie!" come egli stesso si pronuncia. Maturen però, sbarbato e improfuamto per far bella figura con la sua nuova moglie, sembra impacciato in panni che non lo rispecchiano e soprattutto molto impaurito dalla situazione Si scoprirà che egli è il mostruoso prodotto dell'accoppiamento tra una bestia carnivora che s'aggirva nei pressi della palude, a ridosso del catello e quella vecchia antenata dei cui ritratti e dei cui enigmatici scritti il castello ne è attualmente pieno. La natura che rincorre l'essere umano, che si è allontanato troppo da essa (i facili simbolismi degli abiti aristocratici che indossa la Duchessa, prima d'essere stuprata, in cotanta dissonanza col resto dell'ambientazione: un bosco verdeggiante e assolutamente naturale, tra uova di uccelli e chiocciole) e che la stessa natura sembra rivendicare come figlio, è poeticamente riflesso dall'inseguimento estenuante della Bestia sulla ragazza. Ella, poi, finisce gradualmente èper cederle e si lascia possedere con brio, situazione che rispecchia il felice equilibrio che l'uomo dovrebbe trovare tra sè e la natura. Ma finisce, come è ovvio per sovercharla perversamente (è la donna stessa che, alla fine, eccitata, violente la bestia al punto da farla eiaculare tante volte, da darle la morte per infarto!) La soppraffazione perversa dell'uomo sulla natura, e tutto il processo di falsi valori e inautentica morali che innesca, si ripercuoteranno infaustamente sulle generazioni posteri (emblematicamente, interpretate da Maturen!) che devono vivere per sempre di vestii ipocrite e contraddittorie con la propria essenza, perchè questa è stata anzitempo deturpata e distorta da un perverso rapporto di squilibrio e di perversione tra l'uomo e la sua res più profonda, tra l'individualismo e il senso di appartenenza ad una realtà più grande e più degna di rispetto. Finchè non ne muore.
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