Fantozzi |
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Un film di Luciano Salce.
Con Paolo Villaggio, Anna Mazzamauro, Gigi Reder, Giuseppe Anatrelli, Liù Bosisio.
continua»
Comico,
durata 100 min.
- Italia 1975.
- Eagle Pictures
uscita lunedì 26 ottobre 2015.
MYMONETRO
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Ragionier Fantocci! No, Fantozzi! Va bene, Pupazzi
di Great StevenFeedback: 70013 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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sabato 11 ottobre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
FANTOZZI (IT, 1975)
Diretto da LUCIANO SALCE. Interpretato da PAOLO VILLAGGIO – Liù BOSISIO – GIGI REDER – ANNA MAZZAMAURO – GIUSEPPE ANATRELLI – UMBERTO D’ORSI – PAOLO PAOLONI – PLINIO FERNANDO – PIETRO ZARDINI
Liberamente tratto dai libri Fantozzi (1971) e Il secondo tragico libro di Fantozzi (1974) editi dalla Rizzoli, e dagli spettacoli apparsi nei varietà televisivi con al centro questo personaggio nato su un palcoscenico di Genova nel 1965. Il debutto cinematografico del servile e sottomesso ragioniere avvenne nel 1975 e fu il suo creatore Villaggio a interpretarlo, sebbene fra i possibili candidati figurassero anche Pozzetto e Tognazzi. Il film è articolato in undici episodi che non seguono il filo conduttore di una trama unitaria, ma fanno capo a varie vicende in cui viene idealizzata e raffigurata la sfortuna immensa e catastrofica che agisce da denominatore comune a tutte le tragicomiche avventure del travet più scalognato della letteratura italiana. 1° episodio: rientrato in ufficio dopo essere stato murato vivo nel sepolcro di un cesso, si deve svegliare e preparare in tutta fretta, agendo proprio sul filo dei secondi, per prendere l’autobus che passa sotto casa sua, che ovviamente provvede a svuotare di tutti i passeggeri, finendo per raggiungere l’ufficio un istante prima che suoni la campanella delle 8:30; 2° episodio: innamorato perso della bruttissima signorina Silvani, decide di accompagnarla a casa dopo un funerale, ma l’imprevisto incontro con tre loschi figuri manderà all’aria i suoi piani, e gli procurerà l’antipatia della collega; 3° episodio: gioca una partita di calcio organizzata dall’inafferrabile geometra Filini in un miserabile campetto periferico pieno di buche, e in più ci si aggiunge anche una pioggia scrosciante e apocalittica che rende impraticabile il campo; 4° episodio: va in vacanza a fine primavera col collega Filini al lago di Garda, dove commettono una serie di guai prima piantando la tenda e poi tentando maldestramente di pescare, finendo per incastrarsi nella rete; 5° episodio: partecipa al veglione di Capodanno, dove c’è anche una banda orchestrale a suonare, e ha a che fare con un cameriere pasticcione che gli rovescia addosso le portate, e inoltre una lavatrice lanciata dall’alto gli distrugge la Bianchina; 6° episodio: il nuovo direttore, cavalier Diego Catellani, promette promozioni agli impiegati che perdono contro di lui a biliardo, e il protagonista partecipa a delle lezioni notturne sperando in uno scatto di carriera, e ottiene la sua occasione quando viene colto in flagrante a insultare la statua della madre di Catellani; 7° episodio: gioca la partita di biliardo nella villa di Catellani, e dopo svariate offese e punti accumulati dall’avversario cambia faccia all’incontro e lo vince, portandosi poi dietro la madre del direttore e rinchiudendola in una cabina telefonica; 8° episodio: è molto ingrassato e, dopo aver cercato inutilmente di dimagrire col tennis, si fa ricoverare in una clinica dimagrante che assomiglia a tutti gli effetti ad un carcere, per poi scappare di nascosto dopo aver scoperto che i veri introiti dell’ospedale-prigione provengono da abilissimi commerci notturni; 9° episodio: si fa mettere un busto per tirare indietro la pancia e invita la Silvani a pranzo in un ristorante giapponese, dove per sbaglio le cucinano il cane, e il ragioniere si butta nella vasca delle triglie in preda a una crisi mistica; 10° episodio: va col geometra Calboni, suo eterno rivale, e la Silvani a passare un ponte a Courmayeur, dove finisce in un pentolone pieno di polenta e si finge goffamente campione di sci, innescando così suo malgrado il dardo amoroso fra gli altri due colleghi; 11° episodio: trasferito nell’ufficio di Folagra, ragioniere comunista e capo del movimento studentesco, trova nella politica una nuova ragione di vita e, dopo aver scagliato un sasso contro la finestra del megapresidente galattico, si adatta a fare la triglia nel suo acquario dei dipendenti sorteggiati. Il primo film tratto dalle avventure letterarie di Fantozzi rimane senza dubbio uno dei migliori della serie, e anche uno dei film in cui Villaggio si esprime al meglio della sua recitazione paradossale e della sua buffoneria catastrofica, vivendo in prima persona le iperboli comiche che spingono la vicenda a trasformarsi in farsa surreale. È un po’ tirato via, ora al dente, ora scotto, ma come fucina di ilarità funziona a pieno vapore. Non mancano i graffi satirici sulla società italiana degli anni 1970. I tormentoni del personaggio ci sono tutti, e nessuno manca di funzionare ben oliato e congegnato, regalando uragani di risate sia agli spettatori in sala che a quelli seduti comodamente in casa col lettore DVD: la voce sfiatata, la cattedra confinata nel sottoscala, gli strafalcioni grammaticali sul congiuntivo, gli spostamenti in macchina a bordo della Bianchina, tanto piccina quanto ridicola; la voce narrante dello stesso Villaggio che scandisce i passaggi degli episodi, enfatizzando il racconto con aggiunte spiritose e ridanciane di umorismo tragicomico. La regia di L. Salce lascia il giusto spazio agli attori per esprimersi liberamente e dà carta bianca al personaggio, il quale ha anche gli angoli corretti per improvvisare, mentre è più severa e a briglia stretta nei momenti (rari, ma non troppo) in cui la storia assume connotazioni serie o affronta temi più gravi e scottanti con un tono che tende ad evadere dalla comicità generale che pervade l’opera. Gli interpreti si danno da fare alla grande e i risultati si vedono: la Mazzamauro incarna la collega racchia e ammaliante con autoironia, sottile perfidia e discreto fascino; Reder fa benissimo il geometra col chiodo fisso delle organizzazioni, che trascina nei suoi raptus il povero protagonista, che puntualmente paga insieme a lui le conseguenze delle sue disastrose iniziative; Anatrelli (doppiato da Gianni Marzocchi) è ottimo, anche se non ha molto spazio (ne avrà di più nel secondo film), nell’interpretare il geometra bello, aitante, sbruffone, arrogante e arrivista che, al contrario di Fantozzi, intraprende una brillantissima carriera; la Bosisio è perfetta nella parte della signora Pina, assoggettata al marito e devota a lui come una pia e sottomessa sacerdotessa, e raffigura il ruolo con professionalità e divertimento. Bravi anche U. D’Orsi e P. Paoloni. Peccato che rimanga un po’ in disparte P. Fernando, che ha la parte della bruttissima e ottusa Mariangela, la figlia scimmiesca del ragioniere. Seguito da Il secondo tragico Fantozzi.
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