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La rivalutazione di questi film di genere è cosa oramai appurata (Tarantino docet),a dire il vero alcuni sono molto belli,ma altri sono decisamente mediocri;,insieme a Fernando Di Leo un'altro regista meritevole è lo storico Umberto Lenzi,che a onor del vero ha realizzato anche cose decisamente pessime,nello specifico,questo film si situa in mezzo alle due aree,ben fatto e mediocre,perchè?
La ferocia sadica è la vera protagonista di questo film,dove non si rappresenta la cultura ideologica italiana post sessantottina e le sue antagoniste più o meno reaziionarie/fasciste,e neanche l'intreccio poliziesco è importante,infatti H.Silva,sempre inespressivo si dimostra quasi inetto di fronte ad una società che muta e che nell'odore dei soldi vede la giustificazione a tutto;quindi il regista preferisce seguire le nefandezze di un borgataro,a cui Milian dà una maschera di una assurda ferocia,differenziandosi leggermente da altri ruoli di questo genere che ha interpretato.La scena clou è altamente crudele e il film la paga non venendo mai trasmesso sulle tv in chiaro,il massacro nella villa è un qualcosa che solo Rob Zombie con la sua "Casa dei 1000 corpi" ,inconsapevolmente ha eguagliato in ferocia e depravazione finto morale.Più interessante che bello.
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