Titolo originale | The Conversation |
Anno | 1974 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | USA |
Durata | 117 minuti |
Al cinema | 1 sala cinematografica |
Regia di | Francis Ford Coppola |
Attori | Gene Hackman, Robert Duvall, Frederic Forrest, John Cazale, Harrison Ford Cindy Williams, Allen Garfield, Michael Higgins, Elizabeth MacRae, Teri Garr, Mark Wheeler, Robert Shields, Phoebe Alexander. |
Uscita | lunedì 10 marzo 2025 |
Tag | Da vedere 1974 |
Distribuzione | Lucky Red |
MYmonetro | 3,43 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento lunedì 10 marzo 2025
Palma d'oro al Festival di Cannes nel 1974, tre nomination agli Oscar e quattro ai Golden Globe, un thriller psicologico diventato nel tempo un film di vero culto. Il film ha ottenuto 3 candidature a Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, 4 candidature a Golden Globes, La conversazione è 52° in classifica al Box Office. venerdì 18 aprile ha incassato € 342,00 e registrato 8.699 presenze.
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CONSIGLIATO SÌ
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Harry Caul è ritenuto da tutti il migliore professionista nel campo delle intercettazioni audio di tutta la West Coast. È per questa ragione che gli è stata assegnata un'operazione complessa: deve cioè riuscire a catturare una conversazione tra un uomo e una donna nell'affollata Union Square di San Francisco. Lavorando sulle registrazioni Caul scopre che i due sono amanti e che temono per la loro vita. Inizia pertanto a temere che chi gli ha chiesto di intervenire possa costituire un reale pericolo per gli intercettati.
Francis Ford Coppola, in mezzo ai due primi Padrino, realizza un film con un budget più contenuto ma con un alto livello autoriale.
È bene sgombrare subito il campo da due ipotesi che finirebbero con il distorcere la valutazione di questo film. Coppola non si sta prendendo una pausa, sul piano della narrazione e su quello produttivo, dopo il successo planetario del primo Il Padrino. Anche perché, e qui veniamo al secondo argomento, non si tratta di un film scritto sull'onda dello scandalo Watergate scoppiato nella primavera del 1972 che porterà alle dimissioni di Richard Nixon il 9 agosto 1974, cioè 4 mesi e due giorni dopo la sua uscita sugli schermi statunitensi. Come Coppola ebbe modo di chiarire la sceneggiatura risaliva al periodo 1966-1969 ed era quindi estremamente lontana dalla scoperta delle intercettazioni illegali nel Comitato Nazionale Democratico.
La scelta di Gene Hackman è di quelle vincenti. Il critico Michel Cieutat nel numero 175 della rivista "Positif" definì l'attore il "Monsieur tout le monde" del cinema americano volendo con ciò inquadrarlo come l'uomo qualunque, l'uomo grigio su cui la macchina da presa può soffermarsi per indagare ciò che va al di là dell'apparenza. Nei gesti e sulle espressioni facciali di Harry Caul sembra che tutto possa scorrere senza che ne resti traccia e che questo status possa essere immodificabile. Fino a quando si apre una piccola crepa e la realtà esterna vi compie un'inattesa irruzione. C'è uno scambio di battute che ne segna il 'prima'. Quando un suo assistente gli dice che qualche volta si finisce con l'interessarsi a ciò che dicono gli intercettati Caul risponde che non sono affari suoi. Ciò che a lui interessa è che la registrazione sia chiara.
Non sarà sempre così. Anzi, di lì a poco, l'I Care (Obama era di là da venire) prenderà sempre più spazio nella sua mente. Coppola pedinerà con la camera questo pedinatore audio fino a coglierlo mentre, impegnato in una telefonata, si toglie i pantaloni terminandola in mutande. È lo spettatore a spiare chi ha fatto della privacy altrui una barriera di cartone mentre ritiene che la propria sia una muraglia inviolabile. Verrà trascinato in un labirinto che si trasformerà nello sconvolgimento di una mente in cui si è insinuato il dubbio più insidioso: quello di essersi trasformato da intercettatore in intercettato.
Harry Caul è una "spia telefonica" maestro nel captare, con le sue avveniristiche apparecchiature, le conversazioni di uomini politici, industriali, divi famosi. È talmente immerso nel suo mondo di microfoni e di nastri registrati da non vedere, da non capire. Un giorno intercetta i colloqui di due giovani amanti e si convince che il marito di lei, un industriale, voglia ucciderli. Mentre si chiede se non è meglio avvertire la coppia, chi viene fatto fuori è il marito, dai due infernali giovanetti, che hanno anche scoperto Harry e lo tengono sotto l'incubo di una rappresaglia. Un documento feroce contro le assurdità del progresso tecnico, che annichilisce la personalità dell'uomo, senza per questo garantirgli una maggiore efficienza. Quando il film uscì, in America era appena scoppiato il pasticciaccio del Watergate.
Henry Caul è un tecnico di servizi di sorveglianza cui viene affidato l'incarico di intercettare due giovani che chiacchierano in una pubblica piazza. Metodico, pignolo fino alla paranoia ma estremamente riservato sia nella vita che sul lavoro, Caul non si interessa dei fatti che intercetta ma solo della possibilità, come afferma spesso, di avere una "bella registrazione [...] Vai alla recensione »
Un film "grande "Di Francis Ford Coppola con un intenso ed istrionico Gene Hackman ed un infante Harrison Ford con una "particina " da quasi esordiente. Un tema complesso , quello del controllo dell’ uomo,che nel caso di specie avviene , del resto come sempre ," a tradimento "; non importa per conto di chi si ascoltano [...] Vai alla recensione »
La conversazione non è un film drammatico, o semplicemente un thriller. E' di più e il Coppola degli anni '70 era una specie di Re Mida che trasformava in oro tutto quello che toccava. Harry Caul è un investigatore privato che si trova, per conto di un ricco privato, ad indagare sulla moglie di lui e il suo presunto amante. La storia è un pretesto per conoscere Caul come uomo, con un'interpretazione [...] Vai alla recensione »
San Francisco, Union Square nell’ora di punta. C’è Harry Caul, un investigatore privato specializzato in intercettazioni, che con i suoi collaboratori pedina una coppia di giovani amanti, apparentemente dediti ad una tranquilla passeggiata di shopping. Dotato di microfoni all’avanguardia, lo staff registra la conversazione dei due che poi Harry ricostruisce in laboratorio, con l’aiuto delle sue sofisticate [...] Vai alla recensione »
L'investigaore privato Harry Caul (Gene Hackman) esperto di intercettazioni riceve l'incarico dal "direttore" (cameo di Robert Duvall) di pedinare la moglie perchè sospetta un suo tradimento. Cosi in una giornata soleggiata a San Fracisco, nella affollata Union Square, Harry riesce a registrare la conversazione dei 2 amanti scattando anche alcune foto.
San Francisco, Union Square nell’ora di punta. C’è Harry Caul, un investigatore privato specializzato in intercettazioni, che con i suoi collaboratori pedina una coppia di giovani amanti, apparentemente dediti ad una tranquilla passeggiata di shopping. Dotato di microfoni all’avanguardia, lo staff registra la conversazione dei due che poi Harry ricostruisce in laboratorio, con l’aiuto delle sue sofisticate [...] Vai alla recensione »
Sicuramente doveva molto interessante visto a suo tempo, quando si trattava di novità, fatti curiosi per lo spettatore. Oggi le intercettazioni o le violazioni della privacy sono temi che non ci colpiscono più di tanto ma provate a pensare cosa doveva essere questo film negli anni 70. Lo svolgimento è piuttosto lento, ripetitivo ma efficace.
Un film splendido che ritorna nelle sale a distanza di cinquant'anni. Un film a tensione continua, dove la regia rallenta e rende misteriosa ogni scena. Gene Hackman personifica alla perfezione la persona ambigua e solitaria di Harry Caul.Sarebbe interessante che le sale ripropongano periodicamente i grandi film del passato anche per attirare i giovani.
SEMPLICEMENTE FANTASTICO. CAPOLAVORO ASSOLUTO DI COPPOLA. CAST PERFETTO. UN GENE HACKMAN INCREDIBILE. COSA DEVO DIRE ANCORA?? NON TI RACCONTO IL FILM, E’ TROPPO BELLO DA VEDERE AL BUIO, SENZA TRAME E SENZA PREFAZIONI. POSSO DIRTI PERO’ COSA TOCCA. TOCCA LA TUA PERSONA, TOCCA I TUOI IDEALI, LE TUE RESPONSABILITA’, LA TUA SENSIBILITA’, TI TOCCA NEI SOLDI.
Tutto vero. Tutti bravi bravissimi. Solo che io candiderei ad avere un premio Oscar a coloro che rimangono svegli durante la visione. Leeeeeeeeeeeento e noiooooooooooooooooooooooooooooooso.
carrellata di visti di qesto film ripetitivo merdaccia