Il fiore delle mille e una notte |
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Un film di Pier Paolo Pasolini.
Con Franco Citti, Ninetto Davoli, Ines Pellegrini, Christian Alegny, Margareth Clementi
Commedia,
Ratings: Kids+16,
durata 130 min.
- Italia 1974.
MYMONETRO
Il fiore delle mille e una notte
valutazione media:
3,34
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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PURA POESIA PER IMMAGINIdi woody62Feedback: 6249 | altri commenti e recensioni di woody62 |
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domenica 7 gennaio 2024 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Una reazione alla società contemporanea, vuota e consumistica, ove il sesso viene nascosto da un moralismo ipocrita e bigotto, o mercificato nella pornografia più volgare. E' questo il motivo riferito dallo stesso Pasolini, che lo spinse a collocare la sua “trilogia della vita” nel tempo sospeso dell'alto medioevo, cogliendo le suggestioni offerte da Boccaccio, da Chaucer, e dalle novelle orientali delle “mille e una notte”. E proprio “Il fiore delle mille e una notte”, ultimo capitolo della trilogia, è quello più riuscito e risolto, a detta della critica – piacque molto, tra gli altri, a Giorgio Bassani e Vittorio Sermonti. Il pubblico invece diede un riscontro meno convinto, rispetto ai grandi incassi del Decameron e dei Racconti di Canterbury. Tempi antichi dunque, nei quali la vita, la carnalità e il sesso vengono vissuti con semplicità, purezza, gioa di un dono reciproco. I corpi nudi di giovani ragazzi e ragazze non hanno nulla di morboso, ma esprimono la bellezza e la felicità dell'amore carnale vissuto sempre con il sorriso. Tutte le diverse storie, circa una dozzina, sceneggiate dallo stesso Pasolini, con la preziosa collaborazione di Dacia Maraini, si intrecciano avendo come filo conduttore l'amore travagliato della bella Zumurrud, schiava abile e intelligente, con il giovane Nur-ed Din, amore che alla fine trionfa nella reggia dove la ragazza, creduta uomo, è stata fatta re. Ambientazione incredibilmente riuscita grazie agli esterni girati in Yemen, Nepal, Iran, Etiopia e India, con la splendida fotografia di Dante Ferretti e l' impeccabile colonna sonora di Ennio Morricone. Nel cast, oltre ai “soliti” Franco Citti e Ninetto Davoli, ottime prove per i protagonisti Ines Pellegrini e Franco Merli. Curiosamente il regista per il doppiaggio scelse voci con accento pugliese, da lui ritenuto piuttosto assonante con le lingue orientali. Il film che ebbe un riconoscimento al Festival di Cannes, compie cinquant'anni, ma assolutamente non li dimostra. Anzi, questa è l'occasione per rivedere una delle opere migliori di Pier Paolo Pasolini.
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