Pat Garrett e Billy the Kid |
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Un film di Sam Peckinpah.
Con James Coburn, Kris Kristofferson, Katy Jurado, Chill Wills, Richard Jaeckel.
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Titolo originale Pat Garrett and Billy the Kid.
Western,
durata 106 min.
- USA 1973.
MYMONETRO
Pat Garrett e Billy the Kid
valutazione media:
3,39
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Un film di struggente bellezzadi StarbuckFeedback: 335 | altri commenti e recensioni di Starbuck |
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venerdì 8 giugno 2012 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In questo bellissimo film vengono utilizzati alcuni degli archetipi classici presenti nel western tradizionale. La leggenda del giovane William Bonney e del suo amico Pat Garret che lo uccise, sono stati più volte visitati da cinema e letteratura, qui ci troviamo di fronte alla versione base, che viene utilizzata come metafora della modernità che avanza in un mondo primitivo e selvaggio rappresentato dal Kid e dalla sua macilenta comunità di perditempo ed avventurieri che si oppongono al nuovo ordine dettato dai grandi latifondisti appogiati da una emergente classe politica sostenuta anche da gente come Pat Garret che cerca di ritagliarsi uno spazio nel nuovo mondo rinnegando se stesso ed il suo passato, costretto quindi a braccare ed uccidere il suo ex amico. Eppure, anche di fronte a tanti luoghi comuni ci troviamo di fronte ad un capolavoro di altissimo livello. Infatti come è proprio della genialità, Sam Peckimpah, regista maledetto, trae da elementi che sfiorano la banalità una fortissima carica evocativa è simbolica che trasportano lo spettatore in una giostra di struggenti emozioni. Se escludiamo l'andatura dinoccolata e i movimenti svolazzanti di James Coburn-Pat Garret, Il moviment0 sembra non servira a questo film: dvanti agli occhi dello spettatore si dipana una rassegna di fotogrammi dai contorni talmente ben definiti da apparire quasi come immagini sacre affrescate in una cappella. Anche i dialoghi, essenziali come aforismi, sembrano seguono il ritmo mitologico della "ballata". Il tutto, con cucite perfettamente addosso le note di uno dei migliori lavori musicali del grande Bob Dylan, la cui interpretazione è forse l'unica nota un pò stonata del film. Possiamo in fine dire che la scena dello sceriffo Calen ferito a morte inginocchiato sulla sponda del fiume nel quale voleva varare la sua improbabile barca alla disperata ricerca di u nuovo orizzinte, guardato a distanza dalla madre piangente, sotto le note della leggendaria "Knockin' on Heaven's door" vale da sola un intero film.
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