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Questo"La Tosca"tratto dal drmma di Victorien Sardou(LUigi Magni, sceneggiatura e rielaborazione del dramma di Sardou, 1973)più che dall'opera pucciniana, La storia, arcinota, vede il malvagio sgherro d'alto rango marchese Scarpia, reggente della polizia pontificia, insinuare nella bella cantante Floria, detta"La Tosca", il sospetto che Cavaradossi, pittore anticlericale(siamo a Roma, 1800)la tradisca, IN realtà Cavaradossi ospita presso di sè il rivoluzuinario Cesare Angelotti. La Tosca lo capisce ma è "tallonata"da Scarpia, che le fa rivelare la verità, condannando a morte Cavaradossi e La Tosca ne trarrà le conseugenze, gettandosi dalla torre della fortezza di Castel Sant'Angelo. Parterre de rois attorale, con la Vitti come protagonista, Gigi Proietti quale Cavaradossi, Vittorio Gassman puro "vilain"nella pate di Scarpia(ruoli che prediligeva), Umberto Orsini come ANgelotti, Nin etto Davoli come ussaro, Fiorenzo Fiorentini è un brigaridere, Alvaro Vitali mendicante e Aldo Fabrizi come governatore. Parti cantate benissima, dalla Vitti, da Proietti(con quel song straordinaio che "Nun je dà retta Roma"), dove è curioso il fatto che la commistione di stili tra dramma e comicità, tra musica e flm storico (nella mkgliore tradizione di Magni, storico di Roma anche pooliticamente impegnato, come noto) non abbia convinto i critici del tempo, probabilmente troppo attenti a un malinteso concetto di "classicità"(e allora gli stasmi nella tragedia greca antica, per ex.?)oppure più disposti all'edulcorata versione dell'oera pucciniana(libretisti Ilica e Giacosa)che comunque tutelava, per ovvi motivi, la Roma clericale e teocratica, per non clerocratica? El Gato
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recensioni di critica, pubblico e dizionari.
