Salomè

Carmelo Bene in questa assurda trasposizione cinematografica di una sua opera teatrale a sua volta tratta dall'omonima di Oscar Wilde se ne frega come sempre degli spettatori. Per esempio la danza dei sette veli? Non c'è, i veli vengono piegati e riposti ma della danza richiesta insistentemente dall'allupato Erode non v'è traccia. La decapitazione del Battista? Anche quella viene evocata molte volte ma non c'è. Erodiade inoltre è interpretata sia da una donna (Lydia Mancinelli) che da un uomo (Alfiero Vincenti) e ogni volta parla prima l'Erodiade uomo e poi l'Erodiade donna che ripete ogni frase in differita. Carmelo Bene mette in scena una Salomè pelata e inquietante interpretata dalla modella afroamericana Donyale Luna che recita non doppiata in un pessimo italiano. E poi c'è quel finale volutamente sovraesposto dopo un'ora di film ambientato di notte. Senza dimenticare Gesù Cristo che si trasforma in vampiro e gli apostoli indemoniati che aggrediscono un gregge di pecore. Ma è con l'attempato Giovanni Battista che ingiuria in dialetto pugliese che Bene sconfina nel trash. Peccato perchè Carmelo Bene recita meglio del solito e perchè il gozzovigliare di Erode e dei suoi commensali è descritto molto bene.