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Dopo la denigrazione sistematica, finalmente si riscoprono, da un lato i film di Michael Winner, regista britannico di origini ebraiche, molto attivo, però, anche negli States, autore poliedrico, cui in genere si attribuiscono solo i"Death Wish", ossia i film sul"Giustiziere della notte", sempre con il suo interprete preferito, appunto Charles Bronson e dall'altro lato il rilievo come attore filmico di Bronson stesso, amato già da Leone, che lo aveva voluto per"C'era una volta il West"(1968). La storia di"THe Mechanic"(192, appunto id Michael Winner) è quella di un killer professionista, rotto a tutto, ma d'altra parte solitario amante della musica classica, quasi un"cultore solitario", mosso da motivazioni volutamente non esplicitate se non in parte. C'è poi il rapporto con l'apprendista(un ottimo Jean Michael Vincent), in un clima di freddezza apparente, rotta da qualche momento ironico, fino alla conclusione tragica ma in qualche modo "celebrante"una reciproca vendetta. Decisamente poco rassicurante, a suo modo cinico, questo film, sussume però in sé una logica che i Greci classici avrebbero definito di "ubris punita", di giustizia ristabilita, volendo. Ma da ammirare è proprio anche la struttura formale del film, molto coinvolgente e di notevolissima qualità anche proprio tecnica, senza sbavature né inutili digressioni, dall'iniaizo alla conclusione. El Gato
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