Più forte ragazzi! |
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Un film di Giuseppe Colizzi.
Con Bud Spencer, Terence Hill, Reinhard Kolldehoff, Ferdinando Murolo.
continua»
Avventura,
durata 101 min.
- Italia 1972.
MYMONETRO
Più forte ragazzi!
valutazione media:
2,72
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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Due piloti d'aereo competono con un bieco soggettodi Great StevenFeedback: 70023 | altri commenti e recensioni di Great Steven |
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lunedì 10 novembre 2014 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
…PIù FORTE, RAGAZZI! (IT, 1972) diretto da GIUSEPPE COLIZZI. Interpretato da TERENCE HILL – BUD SPENCER – RENé KOLLDEHOFF – CYRIL CUSACK – ALEXANDER ALLERSON – FERDINANDO MUROLO – MICHEL ANTOINE – MARCELLO VERZIERA – RICCARDO PIZZUTI § Due amiconi inseparabili, Plata e Salud, si guadagnano la vita facendo i piloti d’aereo per una sgangherata compagnia privata: rischiano la pelle su vecchi velivoli per frodare le compagnie di assicurazione e battere la concorrenza. Lo zelante e formidabile duo arriva però in questo modo a pestare i piedi al cinico e feroce Mr. Ears, il quale detiene il monopolio della ristorazione in varie aree delle repubbliche sudamericane e fino ad ora non ha mai incontrato rivali nel suo mestiere. Il losco businessman cercherà dunque di contrastare Plata e Salud inviando i suoi scagnozzi ad incendiare i locali in cui esercitano i due bravi compagni, poi li farà incarcerare, ma i due non si lasceranno spaventare tanto facilmente e per giunta, grazie ai saggi consigli di un vecchio mattocchio che, accompagnato da un cane dal fiuto eccezionale, va alla ricerca di smeraldi e altri preziosi per le montagne delle foreste tropicali, diventeranno proprietari di una miniera aurea dal valore milionario. Avventuroso in cui tutto funziona: dialoghi spiritosi, argute trovate di sceneggiatura, sobria efficacia delle riprese, calcolata sagacia delle scazzottate. A dire le virtù di G. Colizzi, basterebbe il balletto a ritmo di samba che T. Hill provoca e guida nello spaccio scalcinato, ma altre scene meritano a pieno titolo di entrare nell’immaginario collettivo del cinema italiano, non solo quello girato dalla coppia protagonista: l’atterraggio iniziale incerto e sobbalzante con l’aeroplano rosa sulla pista; il momento in cui Girotti e Pedersoli atterrano fortunosamente e involontariamente tra gli alberi della giungla, mettendo in pericolo la loro stessa vita; l’incontro col "matto" nella locanda in cui poi avverranno un giochetto memorabile con coltello e barile di legno e in seguito anche una colluttazione ridanciana e spassosa; i numerosi viaggi fra la foresta equatoriale e la città brasiliana, in cui i personaggi principali si alternano e dividono i compiti; la fuga dal carcere di stato; il ricongiungimento finale sotto il sole cocente del deserto e la conseguente rissa a due intrapresa più per bonarietà solidale che per autentica cattiveria. Come ha rivelato lo stesso B. Spencer in più interviste, questo è il film che egli ricorda con maggiore piacere, fra tutti quelli che ha girato nella sua ultraquarantennale carriera. E senza ombra di dubbio è anche uno dei punti massimi mai toccati da Colizzi, regista prematuramente scomparso che andrebbe certamente rivalutato, e non solo per aver scoperto la coppia campionessa d’incassi al box office italiano e internazionale negli anni 1970. Costui dirige con mano professionale e perfetto rispetto dei tempi comici, senza perdere un colpo in questa vicenda mozzafiato che mescola abilmente l’avventura con un divertimento magari non troppo innocuo e inoffensivo ma sicuramente svelenito, quasi geniale e pilotato con la maestria di un direttore di scena navigato. Rimarrà nella storia del cinema nostrano come una prova eccelsa e tutt’altro che deludente di aver coniugato ironicamente due generi non troppo simili e analoghi fra loro ricorrendo a un tutt’uno fresco, scattante e girovagante che ha tenuto conto di tutte le componenti essenziali che occorrono per realizzare una pellicola. Ottimo anche il doppiaggio, con i soliti, bravissimi Pino Locchi e Glauco Onorato che prestano le voci rispettivamente a Terence e a Bud, mentre C. Cusack (il vecchio che interpreta il "matto") ha la voce del compianto e fenomenale Carlo Romano. Nastro d’argento alla colonna sonora, il cui brano musicale portante è Flying through the air, composto dai fratelli Guido e Maurizio De Angelis, in arte Oliver Onions.
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