Peter Bogdanovich, oltre che un eccelso regista, è un notevolissimo studioso e storico del cinema: qui, citando(non copiando o"prendendo"come nel famoso aforisma di Picasso)dai film comici di Ernst Lubich e di Buster Keaton, ma anche dalle scene di inseguimento di Alfred Hitchcock(penso a"A Trouble with Harry", ma anche a tutti i suoi film più"brillanti"), ci propone un film di notevolissimo spessore, che ridicolizza i personaggi tronfi e ingabbiati nella retorica della quotidianità e dell'apparire(la ex-fidanzata del protagonista, Eunice, che viene resa nelle sue "non eccelse"manie da Madaline Kahn, attrice poi"consacrata"nei film di Mel Brooks, che in quegli stessi anni-siamo nel 1972-si affacciava al cinema, dopo tanto cabaret e radio), potenziando invece al massimo la verve della"terribile"Judy, resa straordinariamente da Barbra Streisand, che in questo film rende probabilmente al meglio le sue grandi potenzialità recitative, purché non si dimentichi la sua resa canora della canzone di Gershwin.
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Peter Bogdanovich, oltre che un eccelso regista, è un notevolissimo studioso e storico del cinema: qui, citando(non copiando o"prendendo"come nel famoso aforisma di Picasso)dai film comici di Ernst Lubich e di Buster Keaton, ma anche dalle scene di inseguimento di Alfred Hitchcock(penso a"A Trouble with Harry", ma anche a tutti i suoi film più"brillanti"), ci propone un film di notevolissimo spessore, che ridicolizza i personaggi tronfi e ingabbiati nella retorica della quotidianità e dell'apparire(la ex-fidanzata del protagonista, Eunice, che viene resa nelle sue "non eccelse"manie da Madaline Kahn, attrice poi"consacrata"nei film di Mel Brooks, che in quegli stessi anni-siamo nel 1972-si affacciava al cinema, dopo tanto cabaret e radio), potenziando invece al massimo la verve della"terribile"Judy, resa straordinariamente da Barbra Streisand, che in questo film rende probabilmente al meglio le sue grandi potenzialità recitative, purché non si dimentichi la sua resa canora della canzone di Gershwin. Ryan O'Neill, dal canto suo è perfetto come musicista, anzi musicologo sempre imbranato, permettendosi anche di citare(con Barbra)il suo larmoyant successo in"Love Story", come, peraltro, sono pienamente"in parte"tutti i caratteristi impegnati nel film, che qui sarebbero da elencare, correndo, però, il rischio di dimenticarne qualcuno. Un film che sprizza"energhèia"cioè energia, forza, ma anche potenzialità le più varie da tutti i pori, se ha un senso la metafora...UN film da ricordare, per quanto esprime e per ciò cui rimanda , ossia tutta la storia di quell'arte ancora"nuova"per molte persone che è il cinema. El Gato
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